Nuova settimana, nuova acquisizione per Google. Questa volta il gruppo di Mountain View ha messo le mani su SlickLogin, team che ha creato un particolare sistema per il login. Anziché utilizzare una tradizionale password testuale o la scansione di un codice (a barre o QR), la tecnologia prevede l’impiego di un computer e un dispositivo mobile. Il primo emette dagli altoparlanti un segnale audio quasi del tutto non udibile dall’orecchio umano, che viene analizzato da un’app installata su smartphone e tablet.
Se questo corrisponde a quello assegnato dai server all’utente in un preciso momento (il suono viene generato in modo dinamico, dunque registrarlo non serve ad effettuare un secondo login successivamente), il processo di autenticazione viene completato. Un approccio di questo tipo può essere impiegato al posto di un normale modulo in cui si chiede di inserire nome utente e password, oppure come layer di sicurezza secondario, ad esempio sostituendo il sistema 2-step verification. Ecco il messaggio comparso oggi sul sito ufficiale di SlickLogin, che conferma l’operazione.
Abbiamo avviato il progetto SlickLogin perché i sistemi di sicurezza erano diventati troppo complessi e noiosi. I nostri amici hanno pensato fossimo impazziti, ma sapevamo di poter creare qualcosa di meglio. Così ci siamo posti l’obiettivo di migliorare la sicurezza e, al tempo stesso, rendere il login più semplice per le persone. Oggi annunciamo che il team di SlickLogin si unisce a Google, un’azienda che condivide la nostra idea di un login facile e un processo di autenticazione sicuro. Google è stata la prima realtà ad offrire gratuitamente il sistema 2-step verification per tutti ed è al lavoro su alcune incredibili idee che renderanno Internet ancora più sicuro. Non potremmo essere più felici di unirci alla sua squadra.
Non è stata diramata alcuna informazione sull’entità dell’investimento economico messo sul piatto dal motore di ricerca. Restando in tema di acquisizioni, bigG potrebbe essere in fase di trattativa anche con Basis, azienda specializzata nella realizzazione di smartwatch con funzionalità legate al monitoraggio dell’attività fisica e dei parametri vitali. Tra le altre società interessate, stando all’indiscrezione riportata da TechCrunch, anche Apple, Samsung e Microsoft.