Brutte notizie per gli irriducibili appassionati di Flappy Bird, il videogioco cult rimosso dal creatore a sorpresa da App Store, i quali hanno trovato pace con uno dei tanti cloni. Apple ha deciso di calare la scure e di tagliare dal suo negozio virtuale tutti i titoli ispirati al celebre software. Per quale motivo?
La vicenda è ormai nota: Flappy Bird, gioco di abilità dallo stile vintage, è stato ritirato dal suo sviluppatore nonostante fruttasse 50.000 dollari al giorno in advertising. Una follia, secondo molti, un modo per sfuggire lo stress a detta del padre. Sì, perché il titolo pare fosse fin troppo intossicante, tanto da far sentire Dong Nguyen – il creatore vietnamita – in colpa. Se questa sia la reale motivazione non è dato sapere, fatto sta che Apple è partita all’attacco per stanare ogni clone.
Da Flappy Bee a Flappy Dragon, tutte le applicazioni stanno subendo la stessa sorte: esclusione da App Store per violazione dei termini di utilizzo. Effettivamente si tratta di videogiochi fin troppo simili all’originale – lo scopo è quello di far volare un uccellino indenne fra alcuni tubi – se non fosse per dei lievi cambiamenti di grafica. La norma violata delle regole di ammissione sarebbe la 22.2, dove Apple vieta le applicazioni “misleading”, ovvero ingannevoli per l’utente. In questo caso, oltre a violare la proprietà intellettuale dello sviluppatore vietnamita, si potrebbero indurre gli utenti in errore facendo loro credere si tratti della versione, o di un upgrade successivo, del gioco originale. Da Twitter si apprende come fra gli epurati vi siano software come Flappy Fish, Flappy Plane, Flappy Pig e Flappy Puppy, mentre alcuni come Jumpy Bee sembra abbiano superato le cesoie di Cupertino. Anzi, in alcuni casi pare proprio che il cambio del nome sia stato sufficiente. Quello di Flappy Bird è però un fenomeno che è destinato a estinguersi, anche senza l’intervento diretto di Apple: terminata la fase di culto, dove si scaricano i cloni per nostalgia, è molto probabile che i giochi finiscano nel dimenticatoio.