L’azienda Media Development Investment Fund di New York ha svelato un progetto piuttosto ambizioso: Outernet. L’obiettivo è quello di rendere l’accesso a Internet libero e gratuito per tutti, ma proprio tutti. Indipendentemente dal luogo in cui ci si trova, anche nelle zone più remote del pianeta. La strada per renderlo possibile passa attraverso il lancio nello spazio di centinaia di piccoli satelliti, chiamati CubeSat, che una volta in orbita intorno alla Terra consentiranno di connettersi al Web da qualunque postazione.
Se tutto andrà come sperato, l’inizio delle trasmissioni potrebbe avvenire già nel giugno 2015, dunque tra poco più di un anno. Inizialmente le informazioni sarranno trasmesse in modo unidirezionale: una serie di stazioni invierà i dati dal suolo verso i satelliti, che a loro volta li rimbalzeranno su tutta la superficie del globo in una sorta di loop, finché non saranno ricevute nuove istruzioni. In futuro, invece, MDIF prevede di introdurre la possibilità per gli utenti di comunicare direttamente con i CubeSat, portando così il sistema a funzionare in modo del tutto simile a quanto accade oggi tra modem e ISP, per l’accesso a qualunque risorsa in Rete.
Secondo Syed Karim, uno dei responsabili del progetto, gran parte della tecnologia necessaria per rendere operativa un’infrastruttura di questo tipo è già pronta, grazie agli studi e ai test portati a termini per quanto riguarda i satelliti. Uno dei grandi vantaggi di Outernet è legato alla sua capacità di superare qualsiasi barriera o censura imposta dai singoli governi: gli abitanti di paesi come Cina e Corea del Nord potrebbero accedere a Internet in modo completamente libero e consultare le informazioni provenienti da tutto il mondo senza filtri.
Il prossimo step è rappresentato dalla necessità di raccogliere i fondi necessari alla realizzazione dei prototipi (chi vuole contribuire, può effettuare una donazione sul sito ufficiale), per averli pronti entro giugno e dare così il via alla fase di test sulla Stazione Spaziale Internazionale a settembre. Infine, l’ottenimento dei permessi necessari al lancio dei satelliti da parte della NASA rappresenterà l’ultimo ostacolo prima di iniziare le trasmissioni.