Mentre WhatsApp lo scorso weekend passava uno dei momenti più difficili della sua recente storia con 4 ore di blackout e sopratutto con gli utenti sul piede di guerra nel vedersi bloccare la possibilità di comunicare, c’era invece chi festeggiava. Complice anche la mal digerita acquisizione di WhatsApp da parte di Facebook, servizi di messaggistica come Line e Telegram hanno fatto il pieno di nuovi utenti.
Line, in particolare, avrebbe fatto registrare un incremento di ben 2 milioni di utenti nelle sole 24 ore successive al blackout di WhatsApp. Un dato assolutamente straordinario per una piattaforma di messaggistica istantanea che sta oggi vivendo un vero e proprio boom, merito comunque anche della sua indiscussa qualità. E Jeanie Han, CEO di Line, ha approfittato di questo successo per cavalcare ulteriormente i problemi di WhatsApp affermando di essere orgoglioso di poter offrire una piattaforma sicura che funzionerà sempre quando gli utenti ne avranno bisogno. Jeanie Han, calca ancora la mano affermando poi come la strategia di crescita di Line ha sempre incluso un continuo sviluppo della rete per superare indenni problemi imprevisti come improvvisi aumenti di traffico.
Non solo Line, perché anche la forse meno nota Telegram sta vivendo un vero e proprio boom, tanto da sorpassare la stessa WhatsApp nella classifica dell’App Store appena 5 giorni dopo la notizia dell’acquisizione da parte di Facebook. Il tasso di crescita di Telegram è un risultato davvero notevole con incrementi nell’ordine di 300-400 mila nuovi download al giorno. Un incremento che è triplicato dopo le note vicende collegate a WhatsApp. Addirittura, solo nella giornata del drammatico blackout, Telegram è riuscita ad ottenere 1.8 milioni di nuovi utenti in più.
Il successo di Telegram è anche da ascriversi probabilmente al grande lavoro di sicurezza che è stato fatto attorno a quest’applicazione. Del resto, Pavel Durov, fondatore di Telegram, ha principalmente sviluppato l’applicazione di messaggistica per poter comunicare liberamente senza poter essere spiato dalle agenzie di sicurezza russe. Un così alto grado di sicurezza che probabilmente è piaciuto a chi non ha gradito la mossa di Facebook nei confronti di WhatsApp e teme ora per l’incolumità dei propri dati personali.