I termini dell’accordo stipulato tra Google e Lenovo per l’acquisizione di Motorola prevedono che il gruppo di Mountain View mantenga il controllo del portfolio brevetti e della divisione Advanced Technology and Projects. Questa, per chi non ne fosse a conoscenza, è guidata da Regina Dugan (ex direttore DARPA) ed è responsabile del Project Ara annunciato nell’ottobre scorso, un progetto dalle potenzialità enormi che potrebbe rivoluzionare l’ambito smartphone.
Si tratta di un dispositivo interamente personalizzabile: non solo per quanto riguarda l’aspetto estetico o dal punto di vista software, ma anche hardware. Una volta lanciato, gli utenti potranno decidere quali moduli integrare, dal processore alla fotocamera, passando per il display fino alla memoria interna per lo storage. In questo modo potranno esistere centinaia di versioni dello stesso telefono, differenziate dalla scheda tecnica e costruite su misura per soddisfare le esigenze di ognuno. Fino ad oggi le informazioni rese note sono state poche e poco approfondite, ma le cose stanno per cambiare: il motore di ricerca ha annunciato che il 15 e 16 aprile andrà in scena una conferenza sul tema dedicata agli sviluppatori, anticipata di qualche giorno dal rilascio del pacchetto MDK (Module Developer’s Kit).
Ad ospitare l’evento (l’ingresso costerà 100 dollari) sarà il Computer History Museum di Mountain View. Entro la fine del 2014 ci saranno poi altri due appuntamenti di questo tipo, durante i quali sarà possibile conoscere maggiori dettagli sulla piattaforma Ara. Il tutto verrà ovviamente trasmesso in diretta via streaming da bigG, così da permettere a chiunque di partecipare virtualmente agli incontri.
Tra qualche settimana sarà dunque possibile saperne di più sul progetto. Nel frattempo in Rete già si ipotizza il prossimo anno come finestra di lancio, mentre qualsiasi supposizione su prezzo (i responsabili parlano di una spesa minima di 50 dollari) e specifiche al momento disponibile è esclusivamente frutto della fantasia. Appuntamento a metà aprile con il nuovo “moonshot” di Google.