Il giudice distrettuale Lucy Koh della corte di San Jose ha respinto per la seconda volta la richiesta di Apple di vietare la vendita di una ventina di smartphone Samsung che hanno infranto tre brevetti della casa di Cupertino. L’azienda sudcoreana può pertanto tirare un sospiro di sollievo in attesa del nuovo processo, che prenderà il via il 31 marzo e che comprenderà però dispositivi più recenti.
La principale controversia tra le due aziende produttrici ha avuto inizio nel 2011 e verteva principalmente su ben 23 prodotti Samsung che, a detta di Apple, violavano tre sue proprietà intellettuali relative alle tecnologie multitouch sviluppate proprio da Cupertino, ovvero lo scroll-back, il tap-to-zoom e il pinch-to-zoom). La corte di San Jose ha dato ragione ad Apple imponendo alla casa rivale il pagamento di una mega-multa, ma nelle scorse ore – dopo l’ennesima richiesta da parte della Mela – ha deciso nuovamente che non imporrà un ban ai device Samsung incriminati.
La corte statunitense aveva già respinto la medesima richiesta nell’agosto del 2012 e, secondo quanto reso noto da Florian Muller – esperto sulla tutela delle proprietà intellettuali – Apple non ha presentato prove sufficienti a far cambiare idea al giudice, fallendo dunque nel secondo tentativo di ottenere un divieto permanente sulle vendite degli smartphone Samsung coinvolti nella causa. Secondo Lucy Koh, Apple avrebbe dovuto dimostrare che le tre caratteristiche del software touchscreen, usate indebitamente dalla casa rivale, abbiano davvero guidato i consumatori alla scelta di un prodotto Samsung piuttosto che di uno con la mela morsicata.
Così non è stato e pertanto Samsung si porta a casa una piccola vittoria, dichiarando che «siamo d’accordo con l’osservazione del tribunale: alcune feature software non guidano la domanda dei consumatori verso i prodotti Samsung, piuttosto questi ultimi apprezzano l’insieme delle caratteristiche dei prodotti stessi». Apple, invece, non ha voluto fornire alcun commento a riguardo.