Senza Tim Berners-Lee, l’uomo che inventò il World Wide Web, oggi non ci sarebbe Facebook, non ci sarebbero i social network e non ci sarebbe quel meraviglioso mondo digitale che negli ultimi anni ha rivoluzionato il nostro modo di comunicare e di informarci. Ma Tim Berners-Lee non è stato l’unico attore protagonista di questa rivoluzione: sicuramente il più famoso, sicuramente quello che per primo ha messo assieme i pezzi dando vita all’idea, ma alla sua intuizione hanno collaborato molti altri ricercatori che hanno meritevolmente contribuito allo sviluppo del progetto.
Come del resto afferma lo stesso TBL, molti tasselli di quello che sarebbe diventato il World Wide Web erano già stati pensati e in alcuni casi anche già sviluppati. Vint Cerf e Bob Kahn, assieme ai rispettivi staff, inventarono e svilupparono il protocollo TCP/IP. Paul Mockapetris, invece, inventò i DNS (Domain Name System ) e il primo server SMTP di posta della storia. Il TCP/IP e i DNS, al momento dell’invenzione del World Wide Web, erano del resto già utilizzati per scambiarsi e-Mail o comunque messaggi. Strumento che utilizzò lo stesso Tim Berners-Lee per contattare altri studiosi potenzialmente interessati a lavorare al progetto del World Wide Web.
Anche il concetto dei collegamenti ipertestuali non era nuovo. Quelli che oggi sono chiamati comunemente “link”, erano già stati ideati e utilizzati da molte persone tra cui Vannevar Bush nel 1945 e Ted Nelson a cui si deve anche l’invenzione del termine “ipertesto”. Ma Vannevar Bush aveva solo concettualmente inventato l’ipertesto visto che all’epoca i computer non esistevano davvero, mentre Ted Nelson non aveva ancora applicato l’idea a internet.
Doug Engelbart nel 1960 fu quello invece che più si avvicinò a proporre un sistema complesso simile al World Wide Web, ma la sua idea si limitava ad essere applicata solo ad un computer e non ad una rete di più macchine. A Doug Engelbart (deceduto nel 2013) si deve anche l’invenzione del primo prototipo del mouse, ossia l’elemento che rendeva concretamente possibile (e facile) la navigazione all’interno della trama di testi e link. Quello che fece Tim Berners-Lee, come da lui stesso affermato, fu quello di prendere il concetto dell’ipertesto e di integrarlo alle idee di TCP/IP e DNS.
L’idea del 12 marzo 1989 fu tradotta in un documento che il suo capo Mike Sendall giudicò come “vago ma eccitante”. Con l’approvazione di Mike Sendall alla traduzione in realtà dell’idea di Tim Berners Lee, nacque il World Wide Web (nome coniato soltanto qualche mese dopo). L’anno successo, nel 1990, grazie alla collaborazione di Robert Cailliau, venne messo nero su bianco il progetto definitivo. Il resto è storia.
Oltre a questi attori principali, altri ricercatori meno noti hanno partecipato allo sviluppo del WWW e meritano pertanto una citazione nel giorno del memoriale: Eelco van Asperen, Carl Barker, Dan Connolly, Peter Dobberstein, Kim Nyberg, Teemu Rantanen, Kati Suominen, Kari Syd, Alain Favre, David Foster, Jean-Francois Groff, Tony Johnson, Paul Kunz, Willem van Leeuwen, Nicola Pellow, Bernd Pollermann, A r tour Secret, Jonthan Streets, Pei Wei, Bebo White e James Whitescarver. Ognuno di loro ha firmato un pezzo di un capitolo che ha cambiato la storia.