L’evoluzione delle fotocamere impiegate in ambito mobile ha fino ad oggi visto i più importanti produttori impegnati nell’aumentare costantemente il numero di megapixel degli obiettivi integrati sui device. Google sembra avere intenzioni differenti, almeno stando a quanto svelato il mese scorso con la presentazione di Project Tango, uno smartphone con hardware capace di ricreare in tre dimensioni l’ambiente in cui si trova.
Una tecnologia simile può essere impiegata ad esempio per sviluppare applicazioni complesse basate sulla realtà aumentata, compresi i giochi, oppure per arricchire il database di Google Maps con le mappe dell’interno degli edifici o ancora potrebbe tornare utile agli ipovedenti, per orientarsi meglio negli spazi interni grazie alle indicazioni su distanze, oggetti presenti nelle stanze ecc. Nel fine settimana sono spuntate in Rete informazioni sulle componenti integrate nel telefono, necessarie per il suo funzionamento. A scovarle è stata la redazione di Myce, spulciando i dettagli pubblicati nell’issue tracker di Chrome, dunque è certo un futuro supporto alla tecnologia per il browser di bigG.
Il telefono Project Tango sarà equipaggiato con una fotocamera da 4 megapixel a colori posizionata sul retro della scocca, insieme ad un obiettivo Field of View da 180 gradi fisheye, un sensore da 320×180 pixel a 5 Hz in grado di rilevare la profondità degli spazi chiusi e un’altra fotocamera frontale FOV da 120 gradi. Quest’ultima è in grado di catturare le immagini con un campo visivo del tutto simile a quello dell’occhio umano.
Ben quattro fotocamere, necessarie per creare una versione virtuale della propria casa, dell’ufficio o di altri ambienti interni. Sono dunque queste le specifiche tecniche che il il gruppo Advanced Technology and Projects di Google (acquisito da Motorola e mantenuto anche in seguito alla cessione a Lenovo) ha integrato nei primi prototipi del dispositivo da 5 pollici, basati sulla piattaforma Android e forniti agli sviluppatori proprio nei giorni scorsi. Al momento non è dato a sapere se e quando la tecnologia farà il suo debutto sul mercato, magari nella forma di un prodotto della linea Nexus.