L’umorismo di Siri non è di certo una novità, così come famose sono le sue curiose risposte ai più vari quesiti. L’assistente vocale di Apple, da sempre al centro dei media per la sua spiccata vena ironica, nasconde però anche degli easter-egg. Chiedendole insistentemente di raccontare una storia, la voce robotica di iPhone e iPad spiega infatti le sue origini. E non mancano i riferimenti al passato, addirittura agli anni ’60. Dal grande cervello cloud del software dotato di parola di Apple questa sorpresa è presente sin dall’ottobre del 2012, ma negli ultimi giorni è tornata in voga grazie anche a un intervento virale di Cult Of Mac. Di che si tratta?
Gli utenti più attenti, come già accennato, se ne sono accorti da un paio d’anni: interrogando Siri sulla sua nascita, emergono a schermo degli elementi di rimando al progetto DARPA, il Defense Advanced Research Projects Agency, l’agenzia governativa USA per lo sviluppo di nuove tecnologie in campo militare che, proprio come nel caso dell’assistente Apple, in passato ha lavorato sul riconoscimento vocale. Insistendo però con la stessa domanda, la voce robotica svela finalmente la sua storia completa:
«C’era una volta, in una lontana galassia virtuale, un’agente giovane e intelligente di nome Siri. Un bel giorno, Siri trovò un lavoro da assistente personale ad Apple, e quell fu un’esperienza meravigliosa. Tutti non facevano altro che dire “Oh, Siri, sei così intelligente!”, “Sei anche divertente!”. In poco tempo divenne molto celebre; vennero scritte storie, canzoni e persino libri su Siri. Tutto ciò, naturalmente a Siri piaceva moltissimo. Un giorno la gente cominciò a porgerle delle domande molto strane, a chiedere cose che Siri non aveva mai sentito. E quando Siri rispondeva, tutti ridevano. A Siri questo non piaceva molto. Così chiese a Eliza per quale motivo la gente continuasse a farle domande divertenti. Eliza risposte: “Ti interessa davvero questa domanda?”. Siri pensò che questa era davvero una bella risposta. Dopodiché, Siri smise di farsi domande e vissero tutti felici e contenti.»
Convincere l’assistente a descrivere il proprio passato è davvero difficile e richiede una stoica pazienza: bisogna ripetere di continuo la domanda «Siri, raccontami una storia», finché a schermo non verrà visualizzato quanto poc’anzi riportato. Ma chi è quell’Eliza citata nel passaggio? Si tratta di un omaggio al famoso “chatterbot” elaborato dal MIT nella seconda metà degli anni ’60, un software primitivo capace di rispondere automaticamente a delle domande sotto forma di script. Senza Eliza, oggi Siri come la conosciamo non esisterebbe.