La settimana scorsa è trapelata una notizia secondo la quale le principali banche inglesi e statunitensi hanno sottoscritto un accordo economico con Microsoft per ricevere gli aggiornamenti di Windows XP anche dopo l’8 aprile, in attesa di completare l’upgrade a Windows 7 entro i prossimi tre anni. Considerati i costi elevati, altre organizzazioni finanziarie avrebbero invece deciso di scegliere Linux per i loro ATM.
David Tente, executive director della ATM Industry Association (ATMIA), ha dichiarato che l’annunciata fine del ciclo di vita del vecchio sistema operativo ha spinto alcune aziende a cercare una soluzione alternativa a Windows, in quanto vorrebbero sincronizzare i cicli di aggiornamento hardware e software. Attualmente, invece, il controllo degli upgrade è praticamente nelle mani di Microsoft. Sebbene, le banche siano state avvisate con un congruo anticipo (nel 2007), non tutte hanno le risorse tecniche ed economiche per rispettare i tempi dello switch.
Il 95% degli ATM nel mondo esegue Windows XP e oltre il 60% dei 400.000 ATM negli Stati Uniti eseguirà ancora Windows XP dopo l’8 aprile. Il Payment Card Industry Security Standards Council (PCI SSC), responsabile della supervisione sul rispetto degli standard di sicurezza, ha già evidenziato che tutti gli ATM basati su Windows XP dovranno essere aggiornati. Dato che l’installazione di Windows 7 richiede un upgrade hardware, alcuni istituti finanziari avrebbero scelto Linux, in quanto compatibile anche con i vecchi ATM.
Linux non ha costi di licenza, ed essendo una piattaforma aperta, offre una sicurezza maggiore rispetto a Windows. Teoricamente, Microsoft potrebbe prolungare il ciclo di vita della versione Embedded e chiedere una somma aggiuntiva per il supporto esteso. Ma gli azionisti non sarebbero della stessa opinione, in quanto investire su un vecchio sistema operativo non ha molto senso.