Non è un prodotto famosissimo in Italia, ma negli Stati Uniti conta su un nugolo ben nutrito di ammiratori: Roku, sigla che identifica una serie di dispositivi per l’intrattenimento da salotto, è uno dei principali antagonisti di Apple TV. E proprio mentre il set-top-box di Apple è ormai pronto a un nuovo upgrade, arriva la derisione dal tanto agguerrito rivale.
In occasione dell’evento Code/Media organizzato dalla testata tecnologica Re/Code, il CEO dell’azienda Anthony Wood ha definito Apple TV come una mera perdita di denaro per Apple, un device su cui non varrebbe la pena investire.
«Apple TV è essenzialmente un accessorio per iPad. Sprecano soldi, fatto inusuale per Apple. Se si perde denaro, perché ne vorrebbero vendere di più?».
Il set-top-box di Cupertino sarebbe un prodotto sottostimato, poco versatile per l’utente, limitato al walled garden della Mela e scarsamente gradito dall’utenza. Questo nonostante abbia generato 1 miliardo di dollari di guadagni per il gruppo, perché comunque i dispositivi Roku – tra cui recentemente una chiavetta HDMI per competere con Chromecast – detengono una quota maggiore di mercato, con il 14% di tutti i device venduti negli Stati Uniti. E proprio in fatto di vendite, il CEO scherza sugli annunci e i rumor che tutti gli anni si susseguono sui prodotti a marchio mela, così come su quelli di Amazon:
«Ogni anno in questo periodo si dice che Amazon stia per lanciare un proprio box. E lo stesso si dice di Apple TV. Siamo in competizione con Apple TV da sei anni e, ogni anno, siamo cresciuti. Siamo nel business della piattaforme TV. Il nostro unico scopo è di essere il sistema operativo per la TV.»
Non è dato sapere quando Apple lancerà la nuova versione del suo set-top-box, sebbene da più fonti si sostenga come la presentazione sia imminente. Qualora i rumor emersi fino a ora fossero confermati – l’apertura di una sezione di App Store per il gaming da salotto, Siri, controlli simili a Kinect e un servizio di video-streaming gratuito – per Roku la strada non sarà forse più così in discesa come lo è stata fino a oggi. Pur non concentrandosi solamente sul settore televisivo, infatti, Cupertino ha dalla sua parte un enorme archivio di contenuti, che si sta consolidando nell’ultimo periodo con specifici accordi con i distributori via cavo a stelle e strisce.