Si è parlato spesso dei possibili problemi legati all’impiego di Google Glass, soprattutto per quanto riguarda la tutela della privacy delle persone che, pur non desiderandolo, possono essere inquadrate o immortalate dalla fotocamera degli occhiali. Si è però anche discusso molto di come il dispositivo potrà rappresentare una risorsa importante in alcuni particolari ambiti, compreso quello medico. L’ennesima dimostrazione arriva in questi giorni dall’ospedale Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston.
Il dott. Steve Horng, che opera nel pronto soccorso della struttura, ha potuto far ricorso alla tecnologia di bigG per salvare una vita. Dovendo agire con urgenza su un paziente arrivato in condizioni gravi, con lesioni alla testa, il medico è stato in grado di consultare alcune informazioni utili senza perdere nemmeno un secondo, direttamente all’interno del proprio campo visivo. Ecco la sua testimonianza.
Glass mi ha permesso di consultare le informazioni sulle allergie del paziente e le terapie in atto, senza che io lo dovessi abbandonare per effettuare il login ad un computer e senza perderlo di vista nemmeno un secondo.
Va specificato che, la versione di Google Glass in questione, è stata modificata da un’azienda chiamata Wearable Intelligence, così da eliminare tutte le funzionalità social o di intrattenimento per focalizzare l’impiego del device sulla cura dei pazienti.
Cambiando completamente ambito, anche il team di ricerca BATMAN dell’Air Force americana sta sperimentando con gli occhiali di bigG, presso la base di Wright Patterson nell’Ohio. L’obiettivo è quello di capire se e in che modo il dispositivo può tornare utile sui campi di battaglia, mostrando rapidamente ai soldati informazioni che possono risultare di fondamentale importanza per portare a termine con successo le missioni. Al momento il progetto è ai primi step della fase sperimentale, condotto con l’ausilio di due unità ottenute mediante il programma Explorer.