Nel giugno scorso Astro Teller e la sua squadra Google X hanno annunciato Project Loon, un progetto finalizzato a combattere la piaga del digital divide con l’impiego di palloni aerostatici sospesi nella stratosfera. In altre parole, lo scopo è quello di portare la connettività anche nelle zone più remote del pianeta e in quelle che ancora oggi non sono fornite dagli operatori tradizionali. Il visionario scienziato e ricercatore di bigG è tornato a parlarne ieri, dal palco della conferenza TechCrunch Disrupt in scena a New York.
Nell’occasione è stato chiarito un aspetto fondamentale per il concretizzarsi del progetto: l’utilizzo dello spettro radio per la trasmissione dei dati. La prima idea balzata in testa al team è stata quella di acquisire le licenze necessarie in ogni singolo paese. Una prospettiva abbandonata ben presto, su pressione anche di Larry Page, che ha spinto il gruppo di ricerca verso un approccio differente, ovvero quello che prevede di siglare partnership con gli operatori mobile già attivi sui territori.
Questa scelta rappresenta una situazione vantaggiosa per le due parti in gioco: Google non dovrebbe affrontare l’investimento necessario per acquisire le licenze e gli operatori potrebbero approfittarne affittando i palloni aerostatici per portare l’accesso alla Rete anche nelle zone dove oggi non è ritenuto economicamente sostenibile.
Inoltre, in questo modo le telco non entrerebbero in diretta competizione con il motore di ricerca, portando anzi ad una vera e propria collaborazione proficua per entrambe le parti. Una sorta di “win-win”, dunque, che se dovesse andare in porto potrebbe accelerare la fase di sperimentazione necessaria prima del debutto vero e proprio di Project Loon. Trattandosi di palloni aerostatici in continuo movimento (sfruttando i venti stratosferici a circa 20 Km di altezza), dovranno essere dotati di apparecchiatura in grado di trasmettere su frequenze differenti in base al territorio che stanno sorvolando. Questo sarà uno dei restanti problemi da affrontare per Astro Teller e i suoi collaboratori.