La vociferata acquisizione di Beats da parte di Apple, di cui si parla ormai dalla fine della scorsa settimana, potrebbe nascondere altri retroscena rispetto a quanto già trapelato sulla stampa. Si è parlato dell’interesse di Cupertino per l’alto numero di abbonati a Beats Music, si è discusso sulla possibilità che Apple inizi a produrre diffusori acustici di alta qualità. E se, invece, la Mela volesse semplicemente entrare nel mercato discografico con un’etichetta creata ex novo?
Non si può dire che Apple non abbia degli specifici interessi in campo musicale: con iTunes Store, ad esempio, l’azienda è il leader indiscusso della digital delivery, tanto da essere entrata di diritto nelle fonti che compongono i conteggi per le classifiche delle vendite. E con iTunes Radio, invece, in quel di Cupertino si stanno sperimentando i nuovi paradigmi di fruizione, tra cui lo streaming gratuito. Ma il legame tra Apple e musica è sempre stato molto forte, anche ben oltre alla semplice disponibilità di servizi targati mela morsicata: ben lo si percepisce dall’impegno con cui vengono non solo organizzati concerti interni per i dipendenti – si ricorda, ad esempio, la partecipazione dei Coldplay per il memoriale dedicato a Steve Jobs – ma anche kermesse internazionali come l’iTunes Festival. E se la Mela fosse pronta a produrre e promuovere gli artisti in proprio?
In questo senso, l’acquisizione di Beats e i ruoli di supervisione di Jimmy Iovine e di Dr. Dre sarebbero non solo strategici, ma imprescindibili. Iovine ha una lunga carriera nel campo delle etichette discografiche, dalla Universal alla Interscope, di cui è presidente del consiglio di amministrazione. E proprio nel rooster della Interscope ci finiscono alcuni degli artisti più gettonati del pianeta, tra cui Madonna, Lady Gaga, M.I.A., Lana Del Rey, Eminem, Ellie Goulding e molti altri ancora. Lo stesso è per Dr. Dre, artista non solamente famoso per quelle cuffie Beats che stanno raccogliendo proseliti, ma anche perché produttore e collaboratore con tutti gli artisti che davvero contano sul mercato. A voler essere maliziosi, i presupposti ci sono tutti affinché nasca un’etichetta musicale targata mela morsicata: sarà davvero così?