La NSA installa backdoor nei router

Un documento conferma che la NSA intercetta le spedizioni di alcuni device di rete e installa tool di sorveglianza, prima di rispedirli al destinatario.
La NSA installa backdoor nei router
Un documento conferma che la NSA intercetta le spedizioni di alcuni device di rete e installa tool di sorveglianza, prima di rispedirli al destinatario.

La NSA intercetta le spedizioni dei dispositivi di rete, installa un tool di sorveglianza e rispedisce il pacco al destinatario. Le attività di spionaggio da parte dell’agenzia statunitense non vengono solo eseguite da remoto, utilizzando varie tecnologie software, ma in alcuni casi richiedono un intervento fisico su router, server e altre apparecchiature esportate dagli Stati Uniti e vendute in altri paesi. La nuova rivelazione è contenuta nel libro “No Plat to Hide”, scritto dal giornalista Gleen Greenwald e in vendita anche in Italia con il titolo “Sotto Controllo“.

Per anni, il governo degli Stati Uniti aveva avvertito le aziende che nei dispositivi di rete prodotti da ZTE e Huawei si nascondono backdoor utilizzate per attività di spionaggio. In base un report dell’House Intelligence Committee, le due aziende cinesi erano state accusate di aver violato le leggi statunitensi e pertanto veniva suggerito di evitare l’acquisto dei loro prodotti. I provider non dovevano usare i dispositivi di ZTE e Huawei, in quanto non hanno fornito nessuna garanzia sull’assenza di tool di sorveglianza. In realtà, l’obiettivo era avvantaggiare le aziende statunitensi, ostacolando l’importazione dei device dalla Cina. Infatti, non è stata trovata nessuna prova sull’esistenza di backdoor.

Un documento del 2010 conferma invece che il dipartimento Access and Target Development della NSA riceve o intercetta router, server e altri dispositivi di rete, installa un tool di sorveglianza, rimette il sigillo di fabbrica e rispedisce i prodotti ai destinatari, ovvero alle organizzazioni straniere. In questo modo, la NSA può accedere liberamente alle reti e ai suoi utenti. Mentre l’uso di backdoor da parte di ZTE e Huawei è possibile, la stessa operazione da parte degli Stati Uniti è certa.

L’agenzia statunitense, contattata da TechCrunch, ha dichiarato che la raccolta delle informazioni non avviene in modo arbitrario. Le tecnologie di sorveglianza sono utilizzate solo per target specifici con lo scopo di proteggere la sicurezza nazionale.

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