L’Antitrust ha aperto un’istruttoria nei confronti di due società del gruppo Google, di iTunes, di Amazon e Gameloft, la nota società che sviluppa e pubblica videogiochi scaricabili da Internet, in merito alle App che appaiono gratuite ai consumatori e che invece richiedono acquisti successivi per poter continuare a giocare, quelle cioè che vengono rilasciate con la cosiddetta licenza Freemium. L’iniziativa dell’Autorità dovrà valutare se questi comportamenti siano riconducibili a pratiche commerciali scorrette.
Il sospetto dell’Antitrust è che i consumatori possano essere indotti a presupporre che il gioco scaricato sia davvero e totalmente gratuito e che in ogni caso non siano in alcun modo informati preventivamente degli eventuali costi extra. L’Autority andrà anche a verificare se sussistano carenze informative circa gli strumenti per escludere o limitare la possibilità di acquisti all’interno dell’App e le relative modalità di attivazione. Il tema e sopratutto i dubbi e le polemiche sulle applicazioni offerte come gratuite ma che in realtà non lo sono del tutto, non è certo nuovo. Anzi, la Commissione Europea a febbraio ha annunciato che avrebbe effettuato un’indagine proprio sul fenomeno degli acquisti In-App giudicati poco trasparenti ed ingannevoli nei confronti dei consumatori.
La differenza con l’indagine europea con quella italiana è che l’istruttoria non sarà generica ed esplorativa, ma focalizzata su soggetti ben precisi. Del resto le denunce provenienti dai consumatori in merito alle App offerte apparentemente come gratis sono molte e così l’Antitrust come la Commissione Europea hanno deciso di vederci chiaro. Un’azione significativa per un mercato, quelle delle App, in fortissima espansione grazie all’esponenziale adozione da parte degli utenti di smartphone e tablet pc. Secondo infatti i dati dell’Unione Europea, il mercato delle App dovrebbe raggiungere il valore di 63 miliardi di euro circa nei prossimi 5 anni.