Mancano ormai poco più di due settimane all’inizio dei mondiali di calcio in Brasile. Il 12 giugno gli occhi di tutto il pianeta saranno puntati sul terreno di gioco dello stadio Corinthians, con la formazione di casa che scenderà in campo contro la Croazia. Il match sarà interessante non solo dal punto di vista sportivo, ma anche da quello tecnologico. Non stiamo parlando di televisori 4K, della possibilità di seguire la gara in 3D o della copertura social che si certo sarà assicurata all’evento, ma di un’iniziativa di tipo medico e tecnologico.
A dare il calcio d’inizio dei Mondiali 2014 sarà infatti un teenager brasiliano paralizzato, grazie ad un esoscheletro realizzato ad hoc dal team Walk Again Project. Una struttura che permetterà il movimento degli arti grazie ai segnali interpretati mediante uno speciale casco indossato dal ragazzo (o dalla ragazza), equipaggiato con sensori in grado di captare gli input trasmessi dal cervello. L’elmetto è stato progettato da una squadra di ingegneri e designer della Colorado State University, grazie all’impiego delle stampanti 3D, necessarie per creare un dispositivo in grado di adattarsi perfettamente alla conformazione del cranio di chi lo indossa, mantenendo gli elettrodi nella posizione corretta.
Walk Again Project è frutto di una collaborazione no-profit tra università e laboratori di ricerca provenienti da tutto il mondo. Un imponente dispiego di forze che rappresenta una speranza concreta per tutti coloro che, a causa di problemi di natura fisica, non sono in grado di muoversi. A guidare il team al lavoro sul caschetto è l’ingegnere americano David Prawel, mentre altri gruppi si sono occupati di costruire l’esoscheletro e sviluppare l’interfaccia per mettere in comunicazione il “paziente” con quello che a tutti gli effetti può essere definito un “robot da indossare”.
Non è stata resa nota l’identità del giovane che avrà l’onore di aprire la competizione, anche se dall’unica immagine diffusa (visibile in apertura) pare si tratterà di una ragazza. Già iniziata una fase di training in ambiente virtuale controllato, necessaria per avere il pieno controllo di un sistema tanto complesso. Il calcio d’inizio dei mondiali rappresenterà dunque un messaggio di speranza per il futuro, in relazione alle potenzialità connesse all’impiego della tecnologia in ambito medico.