L’acquisizione di Beats da parte di Apple ha portato con sé inevitabili polemiche e altrettante supposizioni. In particolare, molto si è discusso sul ruolo di Beats Music, il servizio di streaming musicale che Cupertino avrebbe deciso di annoverare nel suo iTunes Radio, tanto che si è sostenuto gran parte della transazione derivi proprio da questo software. Eppure, stando alle indiscrezioni del Wall Street Journal, una simile spiegazione non corrisponderebbe alle cifre versate dalla Mela per assicurarsi il servizio.
Stando a quanto riportato dalla testata, dei 3 miliardi sborsati da Apple, solo poco meno di 500 milioni finirebbero nella divisione di Beats Music, i restanti 1,5 sarebbero invece tutti ad appannaggio di Beats Electronics. Difficile estrapolare delle inferenze da questi dati, ma in molti ritengono sia la dimostrazione di come Cupertino sia interessata più all’hardware che al software, tanto che nemmeno sarebbe intervenuta per rimuovere le applicazioni ufficiali dagli store della concorrenza Android e Microsoft.
Vi sono ben altri fattori, però, che preoccupano maggiormente gli analisti rispetto a questa suddivisione di denaro. Stando alle valutazioni della prima ora, così come anche riportato nella giornata di ieri, Apple avrebbe pagato troppo rispetto al reale valore di mercato di Beats. E alcuni shareholder si chiedono se si tratti di un uso corretto e lecito della moneta degli investitori.
Da una preliminare valutazione effettuata lo scorso settembre, quando alcuni investitori hanno deciso di comprare parte dell’azienda, Beats Electronics si sarebbe attestata a 1 milione di dollari complessivi. Il calcolo per il servizio Music è invece più complesso e non può prescindere dai dati del rivale di maggior presa. Se si considera, infatti, come i 10 milioni di abbonati a Spotify valgano sul mercato 4 miliardi di dollari, per trasposizione diretta i 100-200.000 di Beats Music dovrebbero attestarsi su una somma pari o di poco inferiore ai 400 milioni. Si tratta, ovviamente, di stime che non tengono conto dei costi intangibili derivanti dall’acquisizione, ovvero quanto Apple abbia valutato il talento, il know-how, le possibili applicazioni future di Jimmy Iovine, Dr. Dre e molto altro ancora.