Si sgonfiano già le indiscrezioni sull’imminente arrivo, alla WWDC della prossima settimana, di un progetto smart home targato Apple. Il rumor, apparso sulla stampa a inizio settimana, pare essere sovrastimato rispetto alle reali intenzioni del gruppo di Cupertino: la Mela non lascerà nuovi software né tantomeno dell’hardware innovativo, bensì fornirà un semplice servizio di certificazione per i produttori di terze parti.
Il supposto interesse di Apple nei confronti della casa intelligente è stato accolto con grandi speranze da investitori e stampa specializzata, perché è sembrata l’evoluzione perfetta per l’universo degli iDevice. E, accanto alle certificazioni comunque già emerse nella prima tornata di rumor, si è ipotizzato l’arrivo di un controller unificato, un device innovativo pensato per rendere insuperabile l’esperienza domestica, dalla gestione delle luci del soggiorno ai cicli della lavatrice. Purtroppo così non sarà.
Stando alle informazioni raccolte dalla testata Gigaom, infatti, il prossimo lunedì Apple presenterà un semplice servizio di certificazione per produttori di terze parti, alla stregua di quanto già accaduto in passato con “Made for iPhone” e “Made for iPod”. Anzi, si tratterà proprio di un’estensione di questi due programmi, con l’aggiunta di device per la casa agli ormai classici diffusori e mediacenter.
A quanto sembra, al vaglio di Cupertino vi sarebbe una verifica MFi per informare gli utenti della compatibilità di un prodotto dalla natura domotica con gli iDevice. Sarà quindi prevista una lunga lista di requisiti che il dispositivo in questione e la sua applicazione per iOS dovranno superare, tra cui la perfetta integrazione della connettività WiFi e l’impossibilità di modificare le impostazioni di base del sistema operativo. Agli sviluppatori verrà concessa la possibilità di sfruttare le potenzialità di controllo vocale di iOS, forse con Siri, e il ricorso ai collegamenti Bluetooth in assenza di interscambi WiFi.
L’esigenza di un simile programma, con la concessione della tipica icona “Made For iPhone” da applicare sulla confezioni dei terminali, ha l’unico scopo di facilitare l’utente durante gli acquisti. Anziché interrogarsi sull’eventuale compatibilità con l’hub domestico di una lampada intelligente, il consumatore abbandonerà complessi tecnicismi per affidarsi all’immediatezza: se certificato da Apple, il prodotto si integrerà nel salotto senza alcuno stress di configurazione.
In definitiva, l’interesse di Apple per la smart home è praticamente nullo, l’azienda fungerà da semplice supervisore alle idee geniali altrui. Un vero peccato, perché già si sognava un nuovo e misterioso dispositivo targato mela morsicata.