L’acquisizione di Beats da parte di Apple non ha di certo stupito positivamente gli analisti di Wall Street, ma potrebbe già aver segnato uno degli obiettivi di Cupertino: rendere il marchio più appetibile ai giovanissimi. Sebbene alla mela morsicata si associno spesso consumatori young e molto modaioli, in realtà l’azienda – soprattutto nel comparto degli smartphone – ottiene la massima performance di utenti nella fascia tra i 25 e i 40. Con Beats questo scenario potrebbe cambiare.
La società d’analisi Chegg ha voluto condurre una survey su oltre 10.000 studenti statunitensi, all’indomani della conferma dell’acquisizione record – ben 3 miliardi di dollari – di Beats Electronics e Beats Music. Sebbene solo il 15% degli intervistati abbia effettivamente acquistato un prodotto Beats, la gran parte del campione riconosce il brand e lo associa a una strategia comunicativa giovane, di moda, per dispositivi considerati largamente dei “must-have”. Più del 60% degli intervistati si è dimostrato correttamente informato sul passaggio di Beats fra le fila di Apple e, senza forse troppe sorprese, questo ha contribuito a una definizione di una mela morsicata “più cool” agli occhi dei giovanissimi rispetto a quanto non fosse nelle precedenti rilevazioni statistiche.
Il fatto che Beats fosse un marchio largamente apprezzato dai giovani non è di certo una novità, così come rivelato da diverse survey, tuttavia per Apple potrebbe configurarsi come un’arma a doppio taglio. Sebbene una maggiore consapevolezza fra studenti e adolescenti possa spingere Cupertino in un mercato musicale oggi ad appannaggio di altre realtà – dominate da Spotify, con il 40% di abbonati nella fascia d’età 18-24 – la creatura di Jimmy Iovine e Dr. Dre non è sempre percepita come sinonimo di qualità. Le rilevazioni dimostrerebbero, infatti, come i prodotti Beats siano scelti più per un fattore estetico o di trend che per l’effettiva bontà del suono prodotto, una questione spesso al centro delle critiche degli audiofili. Riuscirà Apple non solo a conquistare una fetta di consumatori tanto difficile come i giovanissimi – non solo molto attenta alle tendenze, ma anche spesso caratterizzata da budget limitati – e contemporaneamente far ricredere il settore alto-spendente sulla qualità dei prodotti?