Le Mappe incluse in iOS e OS X continuano a essere il tallone d’Achille di Apple: dopo oltre due anni di lamentele dagli utenti, con tanto di condivisioni virali e alcune cause in quel dell’Australia, poco è cambiato sul fronte della cartografia di Cupertino. Nonostante le promesse, iOS 8 non sembra al momento aver introdotto novità o correzioni: i developer sono pronti a gettare la spugna.
La presentazione di iOS 8 ha attirato grandi curiosità da parte degli addetti ai lavori. Non solo perché il sistema operativo mobile migliora la già buona esperienza d’uso del predecessore iOS 7, ma anche poiché introduce delle novità di backend – da Swift a Metal – particolarmente gustose per gli sviluppatori. Peccato, però, che le attese sulle mappe di iOS 8 siano state tutte disattese: durante la settimana di eventi alla WWDC, è stata annunciata solo la promozione della cartografia cinese al formato vettoriale, così come già accade nelle altre aree del mondo coperte dal servizio targato mela morsicata.
In realtà Apple avrebbe intenzione di migliorare, e anche in modo consistente, le mappe dei suoi sistemi operativi, ma qualcosa pare non essere andato per il verso giusto tanto da non riuscire a rispettare l’appuntamento con la WWDC. Forte dell’acquisizione di due società come HopStop ed Embark, ci si attendeva dalla Mela una vera e propria rivoluzione della cartografia, nota per essere oggi tutto fuorché sinonimo di affidabilità. Invece un report da TechCrunch spiega come il planning degli ultimi mesi sia stato caotico, con developer costretti a saltare da un progetto all’alto e altrettanti pronti – o forse obbligati – ad abbandonare il campus di Cupertino. Una totale disfatta, a quanto sembra, che lascia aperti molti interrogativi: Apple ce la farà a includere le sue innovazioni entro il rilascio pubblico di iOS 8 previsto per il prossimo autunno?
Il caos generato, e che da un biennio coinvolge le fila di Cupertino, va tutto a vantaggio della concorrenza. Google, il leader di settore con il suo Google Maps, continua a ottenere il massimo dei consensi e l’azienda è forse compiaciuta dalle défaillance del rivale, un rivale che proprio con iOS 6 aveva deciso di pensionare le mappe di Big G. Poi le scuse pubbliche di Tim Cook per gli errori grossolani sulle indicazioni stradali, un errore costato anche il licenziamento di Scott Forstall dal direttivo della Mela, quindi una politica orientata al continuo procrastinare senza risultati effettivi di gran sorta per l’utenza. Nate sotto una cattiva stella, in definitiva, le mappe di iOS continuano la loro parabola discendente.