Poche righe di annuncio e la stretta di mano è ufficiale: Google ha trovato l’accordo con SkyBox per un passaggio di proprietà del valore di 500 milioni di dollari cash. «I satelliti SkyBox contribuiranno nel rendere aggiornate le immagini di Google Maps. Inoltre auspichiamo che il team e le tecnologie SkyBox possano consentirci di migliorare l’accesso a Internet e gli aiuti in zone disastrate – aree in cui Google investe da tempo».
Entusiasmo trapela dalle parole affidate dal team SkyBox al blog ufficiale del gruppo acquisito: il post sottolinea il focus di entrambe le aziende nel produrre informazioni accessibili ed utili (soprattutto in ambito geospaziale). «E per fare questo, entrambi affrontiamo i problemi a testa alta, ad esempio costruendo auto che guidano da sole o progettando i nostri satelliti partendo da zero».
SkyBox sottolinea come l’affare non sia ufficialmente concluso, ma l’accordo è comunque ormai stato trovato: le attività continueranno regolarmente fino al passaggio definitivo di consegne, quando SkyBox sarà parte integrante della famiglia di Google e sarà quest’ultima a definire le nuove strategie per i mesi successivi.
Le potenzialità dell’operazione sono molte e non completamente definibili. L’attività SkyBox era fino ad oggi improntata al servizio al mondo business, fornendo un punto di vista “alto” ad aziende interessate al monitoraggio di campi coltivati, aree portuali, zone urbane o altro ancora. Mettere tale tecnologia e tale esperienza nelle mani di Google può però voler dire molto di più, tanto che gli aspetti relativi a Google Maps sembrano poter essere soltanto una piccola parte del potenziale complessivo esprimibile. La sensazione è che Google voglia spingere oltre l’attuale offerta mappale, ma anche addentrarsi in altri campi, fino alla fornitura di connettività e all’implementazione di nuovi servizi correlati all’offerta mappale.
Dopo aver acquistato la Titan Aerospace ed aver annunciato il Project Loon, l’acquisizione di SkyBox sembra poter completare il quadro: Google vuol volare in cielo, poiché probabilmente è da lì che si potranno meglio gestire nuovi affari sulla Terra.