Tanti volti noti e qualche funzionario di lungo corso tra i candidati all’Agenzia per l’agenda digitale. Il bando si è chiuso a mezzanotte di domenica e il ministero della Funzione Pubblica ha pubblicato l’elenco di coloro che ambiscono al ruolo di prossimo direttore dell’Agid, dopo le dimissioni di Agostino Ragosa.
Quando due settimane fa è arrivata la notizia delle dimissioni di Ragosa si era capito che il nuovo corso imposto dal governo Renzi sull’agenda digitale mette in una posizione forte il ministro Marianna Madia e che il modello del digital champion tappabuchi è definitivamente superato. Il bando di evidenza pubblica rimette tutto in gioco, e l’elenco delle candidature mostra tutte le potenzialità di questa scelta. Tra i nomi, infatti, si notano profili già parecchio conosciuti nel mondo del digitale e dell’innovazione, ma lontani dai palazzi.
Alcuni esempi? L’avvocato Massimo Melica, il primo ad aver rivelato pubblicamente le ragioni della sua candidatura; Pierantonio Macola, mister SMAU, uomo delle startup; Alfonso Fuggetta, professore e manager, probabilmente uno dei migliori curriculum in questo elenco; Alessandra Poggiani, che sta lavorando a Digital Venice; Michele Vianello, personaggio straordinario, onnipresente nell’ambiente dell’innovazione, autore di diversi libri sui temi del coworking, del digitale e delle smart city. E infine, si nota anche Stefano Quintarelli, parlamentare ma soprattutto uno dei più rispettati esperti di telecomunicazioni.
Cosa deve fare il prossimo direttore
Nel lungo elenco ci sono anche nomi poco noti al pubblico, si tratta di persone che provengono da esperienze dirette con gli uffici ministeriali e anche con gli enti nati in precedenza, come Umberto Rapetto (generale della Guardia di Finanza esperto di sicurezza), Renzo Turatto, Livio Zofoli, Mario Dal Co, Roberto Moriondo. Hanno dalla loro una certa esperienza in questo settore, dove effettivamente potrebbe essere più importante avere delle qualità manageriali – dato che si dovrà far ripartire la macchina – piuttosto che conoscere in sé e per sé l’agenda digitale. L’Agid ha problemi di personale e di risorse tali per cui una persona anche molto preparata ma non abituata ai meandri della burocrazia e della politica potrebbe faticare.
@rscano @GiorgiaLodi @MauSbogar @AgIDigit Il vero guaio è che dal DG #AgID ci si aspetta soluzione a governance incompleta.
— Daniele Tatti (@DanieleTatti) June 17, 2014
Ma Quintarelli può candidarsi?
Per quanto riguarda la candidatura di Quintarelli, è sorto nelle ultime ore un dubbio: stando alle ultime disposizioni legislative su ineleggibilità, incandidabilità e incompatibilità parlamentari, forse la sua candidatura rischia di non essere accettata. Nella legislatura sono state introdotte delle incompatibilità parlamentari anche con cariche in organismi (quali ad esempio autorità e agenzie di settore) «ad opera dei provvedimenti istitutivi dei medesimi organismi». I testi però non sono chiari (non lo sono quasi mai) e spetterà al ministero selezionare ed eventualmente scartare le candidature non recepibili.
Il nome del prossimo direttore
Nel bando non è specificato un termine né un ulteriore metodo di selezione per arrivare al nome. Voci di corridoio vogliono in pole Giovanna Marini, direttore dell’Ancitel e candidata del PD l’anno scorso: curriculum molto ricco (Anci, scuola superiore per la Pubblica amministrazione, Formez, collaboratrice alla Commissione Affari Costituzionali) e vicinanza a Mauro Del Rio ne fanno una figura di primo piano. Un bando con un numero piuttosto alto di candidature potrebbe comunque avere bisogno di una ulteriore scrematura, così che oltre ai curriculum il ministero potrebbe chiedere un’audizione o utilizzare altre forme di valutazione e comparazione. Di certo il ministro Madia è tranquilla: il direttore uscente Ragosa ha dato la sua disponibilità a mantenere la carica fino a che non sarà individuato il successore, quindi l’agenzia ha una guida.