Emergono nuove indiscrezioni sulle caratteristiche del chip A8, il processore che andrà ad alimentare la nuova generazione di iPhone 6. A dispetto delle aspettative e dei numerosi rumor pubblicati nelle ultime settimane, però, vi è un elemento in contraddizione: a quanto pare, l’unità di calcolo centrale del melafonino non sarà quad-core così come preventivato.
A darne notizia è l’ennesima fonte cinese, cnBeta, sulla base di alcune soffiate ricevute dagli impianti produttivi asiatici. Stando a quanto dichiarato, il chip A8 vedrà l’implementazione di un’architettura molto simile a quella dell’attuale A7, sempre a 64 bit e dual-core. Gli utenti preoccupati dalla velocità, tuttavia, non hanno motivo di sollevare troppi dubbi: lo stesso report spiega come la componente sarà in grado di raggiungere e superare i 2 GHz di frequenza. Un incremento non da poco per iPhone 6 rispetto ai device oggi in vendita: iPhone 5S arriva agli 1.3 GHz, mentre iPad Air si attesta sugli 1.4.
La fonte conferma anche il processo produttivo a 20 nanometri, contro i 28 della generazione precedente, e un monte ordini diviso tra TSMC e Samsung. L’azienda sudcoreana, tuttavia, per la prima volta si occuperà di una ristretta percentuale dell’intera fornitura.
Secondo gli esperti cinesi, la scelta di Cupertino di non optare per una soluzione quad-core non deve generare polemiche, sebbene nell’universo Android già da tempo esistano smartphone e tablet da quattro e otto nuclei di calcolo. Non sarebbe tanto il numero di core, infatti, a determinare la velocità di risposta alle elaborazioni richieste dal software, quanto la perfetta integrazione con il sistema operativo. E su questo versante Apple ha pochi rivali, poiché il suo iOS non deve adattarsi a centinaia di dispositivi differenti ma è plasmato attorno all’hardware che la Mela stessa ha deciso di impiegare. Inoltre, il futuro iOS 8 sarà dotato di speciali funzioni per rendere ancora più performanti gli iDevice, grazie a Metal per la grafica e al nuovo linguaggio di programmazione Swift. La scelta di un dual-core, di conseguenza, sembra essere giustificata dalle necessità di risparmio energetico, così da preservare il più possibile l’autonomia della batteria.