C’è un autore svedese di Wikipedia, Sverker Johansson, che vanta un record di articoli sull’enciclopedia difficilmente superabile: 2,7 milioni. Il merito però è da dividere con Lsjbot, il programma che li scrive per lui. Il bot svedese ha scritto l’8,5% di tutti gli articoli dell’enciclopedia, ed è il campione di un fenomeno che si fa sempre più vistoso.
Il blog di Wikipedia aveva già parlato l’anno scorso del caso dell’enciclopedia svedese, quando aveva superato il milione di articoli scritti. Era diventata occasione, per la fondazione di Jimmi Wales, di spiegare che Lsjbot non era l’unico bot che scrivesse articoli. Tuttavia nell’ultimo anno si è notata una evidente accelerazione, soprattutto nel mondo dell’informazione. Ad esempio, l’Associated Press ha appena annunciato che userà i robot per scrivere migliaia di pezzi e anche altre agenzie di stampa usano programmi per scrivere articoli, in particolare di finanza e statistiche sportive (quanti lo sapevano?). Attualmente su Wikipedia la metà di tutte le modifiche sono fatte da bot, con alcuni esempi molto intessanti di data driven journalism, come il bot sul Parlamento Inglese che sta facendo scuola: il modello di codice aperto ha già trovato un epigono italiano.
Mostro le "vandalizzazioni" di wikipedia eseguite dagli indirizzi IP del Parlamento Italiano, ispirato da @parliamentedits e @congressedits
— Parlamento WikiEdits (@Parlamento_Wiki) July 15, 2014
L’invasione dei bot
Il caso di Johansson sta dividendo la community, che sta ancora discutendo animatamente sull’invasione dei bot. C’è chi vede con favore la possibilità di arricchire l’enciclopedia con il lavoro di questi programmi, capaci di rispondere con grande efficienza alle necessità urgenti di aggiornamento e al completamento di voci altrimenti piuttosto noiose e poco creative. C’è chi invece critica l’uso dei bot, visto come impoverimento del contributo dell’uomo alla conoscenza. Sicuramente non è mancata l’intelligenza a Johansson (quattro lauree in linguistica, ingegneria civile, economia e fisica delle particelle), che è riuscito a costruire un bot in grado di sfruttare database affidabili istruendolo in modo tale da ridurre l’errore a margini accettabili.
In giornate buone, Lsjbot può scrivere fino a 10 mila articoli al giorno in lingua svedese e in filippino, parlato dalla moglie dell’autore. Per capire di cosa si tratta, si può visitare la voce “Basey” (città delle Filippine) sulla versione svedese di Wikpedia: la voce contiene le coordinate, la popolazione, qualche altro dettaglio; nella parte superiore della pagina, un disclaimer avvisa che il contenuto è stato creato da un bot.
Le informazioni raccolte e fornite dai bot sono in gran parte tassonomiche, puramente classificatorie, molto distanti da un articolo approfondito curato da un autore in carne e ossa. Il fatto che sia informazione rudimentale è un vantaggio oppure no? Probabilmente si tratta di una tecnologia adatta alle voci tecniche, come elementi chimici, astronomia, geografia. Per difendere la sua invenzione, Johansson punta il dito contro la natura “bianca e nerd” della community:
Su Wikipedia Svezia ci sono più di 150 articoli a proposito di personaggi del “Signore degli Anelli” e meno di 10 su persone collegate alle guerra del Vietnam. Non ho nulla contro Tolkien e ho anche io più familiarità con la battaglia contro Sauron che con l’offensiva del Tet, ma è davvero un’enciclopedia equilibrata? (…) Wikipedia ha anche bisogno di scrittori per descrivere sentimenti, di qualità letteraria, quel genere di cose che il mio bot non sarà mai in grado di fare.