Un modulo GPS integrato nella suola delle scarpe, non per monitorare l’attività fisica, ma con il fine di effettuare la geolocalizzazione di chi le indossa. È questa, in estrema sintesi, l’utilità di un dispositivo come GPS SmartSoles. In che ambito può tornare utile un prodotto di questo tipo? Ad esempio per coloro che hanno a che fare con persone affette da demenza senile, che rischiano dunque di smarrirsi facilmente, oppure per sapere in ogni momento dove si trovano i più piccoli.
Il funzionamento è presto spiegato: all’interno della soletta si trova un piccolo modem con tanto di batteria e scheda SIM per la comunicazione con i network cellulari, necessaria al fine di trasmettere le informazioni sulle coordinate geografiche ogni cinque o dieci minuti (l’intervallo di tempo può essere modificato tramite un’apposita app). L’autonomia dichiarata è di circa cinque giorni e la ricarica viene effettuata in modalità wireless. Il tutto è progettato per garantire la massima resistenza alle sollecitazioni (va infatti considerato che ad ogni passo le componenti vengono letteralmente “schiacciate” dal peso della persona) e al contatto con l’acqua.
È anche possibile impostare una sorta di “zona sicura”, per ricevere notifiche in tempo reale quando chi indossa la suola esce dai confini stabiliti. Il prezzo non è certo dei più accessibili: 299 dollari per un paio di GPS SmartSoles, ai quali va aggiunta una spesa mensile che varia dai 10 ai 30 dollari per l’accesso al servizio di geolocalizzazione. Il produttore garantisce una durata di circa un anno e mezzo se si utilizza il prodotto quotidianamente. Forse non il massimo della comodità, considerando anche il prezzo e la durata della batteria, ma di certo un’idea che sfrutta in modo innovativo e utile l’interazione con le tecnologie cloud e con i dispositivi mobile.