L’integrazione di tecnologie avanzate a bordo delle automobili renderà le vetture sempre più simili a dei veri e propri computer su quattro ruote, capaci di gestire tutta una serie di funzionalità e operazioni fino a qualche anno fa delegate a sistemi prettamente meccanici. Questo significa però anche rendere i veicoli simili a PC e dispositivi mobile per quanto riguarda le vulnerabilità. La prima dimostrazione concreta arriva in questi giorni dalla Cina.
L’azienda Qihoo 360 Technology, specializzata in sicurezza informatica, ha dichiarato di aver trovato il modo di compromettere l’elettrica Tesla Model S, potendo così ottenere il controllo di alcune componenti come l’impianto per la chiusura delle porte, il clacson e le luci. Addirittura, grazie all’hack, sarebbe possibile agire direttamente sull’ABS e sulla trazione, anche quando l’auto è in movimento. Un vero e proprio rischio dunque, che potrebbe rappresentare un potenziale pericolo se messo nelle mani sbagliate. Un team di ricercatori della ZheJiang University ha invece capito come aprire contemporaneamente tutte le serrature, ottenendo così un premio da 1.000 dollari nel contest organizzato in occasione della conferenza SyScan di Pechino.
La società di Elon Musk ha chiesto ufficialmente a tutti gli hacker di comunicare immediatamente la scoperta di eventuali bug e vulnerabilità al produttore, in modo che possano essere sistemati per garantire così la sicurezza del conducente, dei passeggeri e di tutti coloro che si trovano sulla strada. Tesla, che non è in alcun modo legata alla conferenza cinese e al relativo contest, ha da poco avviato la commercializzazione dei propri veicoli nel paese asiatico, con la previsione di raggiungere le vendite statunitensi entro il 2015. È dunque ben comprensibile l’interesse dell’azienda nel garantire l’assoluta affidabilità dei propri modelli, assicurando l’assenza di problemi che possano essere sfruttati in modo malevolo dai malintenzionati.