Una sorpresa non preventivata attende Apple dopo l’acquisizione di Beats Electronics, quella di una causa legale. Bose, uno dei leader nella produzione di strumenti per audiofili, ha infatti denunciato il competitor per violazione della proprietà intellettuale sulle tecnologie di riduzione del rumore di riproduzione. Ben un compendio di 36 brevetti sarebbero stati violati, per oltre 50 anni di ricerca e innovazione nel campo della riproduzione musicale.
Lo scontro è destinato a essere fra giganti, poiché Bose è uno dei nomi più affermati sul mercato dell’intrattenimento musicale, mentre Beats – con le spalle coperte da Apple – è il marchio di punta fra i giovanissimi. Sotto accusa finiscono alcune delle cuffie firmate Dr.Dre – le Beats Studio e le Beats Studio Wireless – poiché violerebbero la proprietà intellettuale di alcune innovazioni presenti nelle in-ear Bose QuietComfort 20 e nelle Bose QuietComfort 20i. In particolare, il neoacquisto di Apple sfrutterebbe indebitamente dei brevetti sulla riduzione adattiva del rumore durante la riproduzione. Così ha spiegato la società del Massachusetts, impegnata nel settore sin dal 1964:
«Poiché Bose investe intensamente nella ricerca e sviluppo, e siccome Bose ha costruito la sua reputazione producendo dispositivi superiori grazie a tecnologie innovative, il continuo successo dell’azienda dipende in modo sostanziale dalla sua abilità di stabilire, mantenere e proteggere le sue tecnologie proprietarie richiedendo il rispetto dei diritti di brevetto.»
Sarebbero cinque i più importanti brevetti che Beats avrebbe violato nella realizzazione delle sue cuffie, tra cui un sistema per ridurre la latenza nei segnali digitali, la compensazione delle alte frequenze, la configurazione di segnali e filtri ANR e la compensazione digitale in fase delle alte frequenze. Secondo l’accusa, lo sfruttamento indebito delle innovazioni Bose sarebbe non solo evidente a livello tecnologico, ma anche nelle istruzioni fornite agli utenti nei manuali Beats Studio User Guide e Beats Studio Wireless User Guide. In questi documenti, si evince come le cuffie dispongano di funzioni “noise canceling” anche in assenza di riproduzione musicale – un’esclusiva, a quanto pare, del competitor.
La causa è stata sottoposta alla corte distrettuale del distretto del Delaware, ma l’azienda avrebbe chiesto anche un’indagine ufficiale da parte dell’U.S. International Trade Commission. Al momento, Beats e Apple non hanno commentato ufficialmente le accuse.