È dall’inizio dell’anno che il lancio di una nuova Apple TV viene dato come imminente, ma a quanto pare si dovrà attendere il 2015 per scoprire le novità di Cupertino. È quanto riportano alcune fonti anonime di The Information: la Mela avrebbe incontrato dei rallentamenti per i contratti di fornitura con alcuni big a stelle e strisce.
La nuova Apple TV sarà rivoluzionaria e porterà con sé delle novità mai viste prima in salotto. A partire dai contratti esclusivi con le emittenti e i produttori di contenuti, per garantire agli utenti di Cupertino un posto in prima fila, forse in esclusiva rispetto alle canoniche stazioni via cavo. Questa feature di punta, tuttavia, rischia di far ritardare il lancio dei device, poiché non tutte le società sarebbero pronte a salire sul carro targato mela morsicata. E, così, la Mela sarebbe stata costretta a informare il team di ingegneri di Apple TV di un lancio procrastinato al 2015.
Non è dato ben sapere quali siano le compagnie con cui Apple sarebbe praticamente ai ferri corti, forse per una questione di compensi e revenue sharing. Le fonti aggiungono però un ostacolo indiretto, quello dell’acquisizione di Time Warner da parte di Comcast, la cui finalizzazione sarebbe essenziale per il prosieguo dei lavori in quel della California. Così la questione viene accennata:
«Gli ingegneri che lavorano sul device sono stati informati dai loro superiori di non attendere una presentazione entro la fine dell’anno, sebbene si stia lavorando senza sosta per assicurare un lancio l’anno prossimo. I dipendenti Apple indicano le compagnie che starebbero battendo i piedi, ma anche la sospesa acquisizione Comcast-Time Warner, come ragioni del ritardo.»
Proprio la citazione dei gruppi via cavo fa ben sperare sulle caratteristiche hardware del device. Qualche tempo fa, infatti, diversi rumor hanno indicato in Apple TV la futura possibilità di ricevere trasmissioni via cavo, così che il set-top-box diventi un decoder a tutti gli effetti, nonché l’unico dispositivo essenziale in salotto. L’indiscrezione non è però coerente con le esigenze europee e asiatiche, dove le emittenti via cavo non sono capillarmente diffuse, a meno che la Mela non abbia intenzione di presentarne una versione speciale con sintonizzatore per digitale terrestre o satellitare.