I più attenti ricorderanno le misteriose chiatte galleggianti di Google, strutture ancorate vicino alle coste di alcune città americane acquistate dal gruppo di Mountain View. Nell’autunno scorso sono state formulate le ipotesi più svariate sul loro impiego: c’è chi ha pensato a innovativi data center in grado di sfruttare l’acqua sottostante per l’impianto di raffreddamento e chi invece ha parlato di store allestiti per il lancio di prodotti come gli occhiali per la realtà aumentata Glass.
Il motore di ricerca è intervenuto nel mese di novembre per dire la propria, confermando che la finalità del progetto è quella di costruire spazi interattivi ai quali chiunque potrà accedere per entrare in contatto con le nuove tecnologie messe a punto dall’azienda. L’idea, stando a quanto riportato oggi sulle pagine del sito Portland Press Herald, potrebbe essere stata abbandonata. Si parla infatti della vendita di una delle quattro chiatte in questione, ceduta ad un acquirente rimasto anonimo, mentre la struttura costruita sopra di essa verrà smantellata completamente.
Mercoledì un rimorchiatore ha spostato la chiatta dal Rickers Wharf Marine Facility di Portland depositandola nel Turner’s Island Cargo Terminal a sud della città. Roger Hale, proprietario del terminal, ha dichiarato che la struttura è stata acquistata da un compratore rimasto anonimo e si prepara per lasciare Portland prima di affrontare un viaggio nell’oceano verso una destinazione sconosciuta. Il container sarà disassemblato a Turner’s Island e rottamato, stando a quanto riferito da Lance Hanna, vicecomandante del porto di Portland Harbor.
Al momento non è dato a sapere se lo stesso destino toccherà anche alle altre tre chiatte di Google, così come non è chiaro quali siano state le problematiche o gli intoppi che hanno portato l’azienda ad optare per la vendita di quella ormeggiata a Portland. Stando alle informazioni riportate, il valore della struttura è di circa 4 milioni di dollari e, per la sua sosta nelle acque di Portland, il motore di ricerca avrebbe versato alle autorità cittadine 400.000 dollari in meno di un anno.