Forse con l’intento di allontanarsi da quello che è sempre più un rivale, per la produzione dei chip A8 Apple ha deciso di diversificare i fornitori. Gli ordini sono infatti suddivisi tra l’azienda di Taiwan TSMC e Samsung, quest’ultima per la prima volta dal 2007 con il monte più esiguo di commissioni. Un fatto che peserebbe fortemente sul business del colosso sudcoreano, così come rivela il Wall Street Journal.
Samsung si è sempre preoccupata della produzione dei processori per gli iDevice, sin dalla loro comparsa sul mercato nel 2007. Dei chipset ARM proprietari, che Apple progetta in-house e, in un secondo momento, fa produrre ai propri partner. Quello che è sembrato qualche anno fa un idillio, tuttavia, si è trasformato in divorzio: la Mela e Samsung sono ormai nemici giurati, tanto da confrontarsi di continuo davanti alle corti. Da qui il desiderio di Apple di chiudere ogni rapporto, anche professionale, virando verso i lidi di TSMC. E in Corea del Sud ci perdono, soprattutto economicamente, così come il dirigente Robert Yi ha confermato la scorsa settimana:
«Le vendite e la redditività dal System LSI (business dei chip logici) sono peggiorate poiché la domanda dai clienti principali è continuamente diminuita».
Sebbene il rimando ad Apple non sia esplicito, è chiaro come Samsung si riferisca proprio al partner solito, l’unica società la cui grande portata – con i milioni di iDevice venduti ogni anno – può pesare in modo così ingente sui guadagni. Il tutto a vantaggio del concorrente TSMC, pronto a conquistare il 100% della produzione nel prossimo biennio. Lee Seung-woo, analista di IBK Securities, ipotizza una diminuzione del giro d’affari della divisione chip di circa 848 milioni di dollari nel 2014, un dato che rischia di peggiorare proprio man mano che TSMC conquisterà più spazio nella grazie di Cupertino. In definitiva, sembra proprio che lo scontro tra Samsung e Apple inizi a spostarsi dalle aule di giustizia alle catene di montaggio: è ancora presto, però, per decretarne il vincitore.