Torna in voga uno dei rumor più gettonati, e mai corrisposti a un prodotto reale, dell’ultimo biennio: quello della produzione di un MacBook dotato di chipset ARM anziché Intel. Le indiscrezioni si susseguono da tempo, sebbene da Cupertino non giunga nessuna conferma in questa direzione. Oggi, però, una simile prospettiva si fa più allettante grazie a un’ex dirigente Apple, Jean-Louis Gassée, il quale ritiene possibile l’arrivo di un laptop ARM per il 2016.
Da tempo si discute sulla possibilità che Apple abbandoni Intel, ovviamente sul comparto Mac, per far spazio ad ARM. I vantaggi sarebbero i più disparati: innanzitutto dal punto di vista energetico, per una durata delle batterie ancora più estesa, poi d’indipendenza, poiché Apple progetta questi chip in proprio, così come già ben noto per i dispositivi iOS.
Gli svantaggi non sono però da meno. Non solo gli ARM rimangono al momento dei processori fortemente orientati all’universo mobile, quindi poco potenti per un computer a tutti gli effetti, ma richiedono risorse ingenti di adeguamento. OS X andrebbe riscritto per essere compatibile con la nuova piattaforma, mentre i developer sarebbero costretti ad aggiornare tutte le loro applicazioni. Non ultimo, rischierebbe di venir meno una delle feature che ha reso il MacIntel così popolare dalla metà degli anni 2000: i processori Intel han reso possibile l’installazione di Windows, Linux e di un nugolo di altri sistemi operativi in abbinato a quello preinstallato sulla macchina. Quello dell’indipendenza sarebbe però un fattore determinante per Cupertino, perseguito sin dall’era Steve Jobs, così come Gassée sottolinea.
«Il desiderio del controllo totale continua senza sosta in Apple anche dopo la morte di Steve Jobs. Come esempio recente, Apple ha creato il proprio linguaggio di programmazione Swift per completare le sue infrastrutture di compilazione XCode IDE e Clang/LLVM. […] I vantaggi dei processori ARM rispetto agli x86 sono avvincenti: minori costi, migliore dissipazione dell’energia, integrazione naturale con il resto della macchina. Per anni Intel ha affermato che il suo design superiore per i semiconduttori e le tecnologie di produzione avrebbero finalmente superato gli aspetti negativi della complessità dell’architettura x86. Ma quel “finalmente” sta diventando un po’ stantio. I device x86 continuano a perdere terreno rispetto al design del System On A Chip ARM.
L’esperto scommette anche su una data, quella del 2016, per l’arrivo dei primi MacBook ARM. E, se così fosse, la Mela potrebbe raggiungere un altro obiettivo importante: la perfetta convergenza tra OS X e iOS.