Il ricorso all’alimentazione wireless è sempre più frequente per i dispositivi da taschino. Molti produttori, tra cui Nokia in prima fila, hanno previsto degli utili tappetini a induzione per ricaricare uno smartphone senza collegarlo direttamente alla rete elettrica. Il limite di questi sistemi, tuttavia, è la necessità di dover mantenere il device poggiato al suo pad, poiché anche pochi centimetri di distanza rendono l’operazione impossibile. Apple ha deciso di superare questo ostacolo con la registrazione di due brevetti, per la ricarica wireless a una distanza – seppur contenuta – non d’impiccio per l’utente.
Riconosciuti ieri dall’US Patent And Trademark Office, i due brevetti risalgono al 20 aprile del 2012 e illustrano sistemi Near-field Magnetic Resonance (NFMR) per l’alimentazione di tastiere e mouse senza fili, una tecnologia che tuttavia potrebbe essere applicata a qualsiasi altro dispositivo di contenute dimensioni.
Il sistema voluto da Apple promette di ricaricare un dispositivo fino alla distanza di un metro. Per farlo, attorno alla stazione trasmittente – forse integrata direttamente in un Mac – si verrebbe a creare una “regione di ricarica”, una sorta di cella sulle tre dimensioni per inviare energia a tutte le periferiche posizionate all’interno di quest’area.
Il brevetto, a quanto pare improntato sulle regole dell’elettromagnetismo, per funzionare necessita l’installazione di speciali stazioni d’emissione e di ricezione dell’energia. Tali componenti, tuttavia, risultano poco ingombranti e possono essere inclusi all’interno dei dispositivi, poiché le loro dimensioni sono pari a quelle di una batteria AAA. Non è dato ben sapere quale sia la potenza massima di ricarica consentita, ma in un primo momento la Mela si concentrerà su periferiche poco avide di volt – appunto mouse e tastiere – poiché più dispositivi sono presenti nell’area di trasmissione, minore è la performance. Non è però tutto: le registrazioni illustrano anche la possibile creazione di unità NFMR esterne, dal form factor simile a un dongle USB, per rendere compatibili vecchie periferiche con l’alimentazione wireless. La trasmissione, infine, non dovrebbe generare interferenze fastidiose per gli altri device presenti in casa né avrebbe effetti indiretti sull’uomo.
Così come tutti i brevetti a marchio mela, non è dato sapere se Apple tradurrà la registrazione in un prodotto reale. Di certo, se wireless sarà, non lo si vedrà implementato nelle generazioni di MacBook Air, iMac e Mac Mini di imminente rilascio.