Gli astronauti della NASA hanno sperimentato l’utilizzo dei Google Glass e di dispositivi simili, come l’iPad di Apple, per capire se sia possibile utilizzare tali prodotti in sostituzione del PC per rimanere aggiornati sulle operazioni da compiere. Il dispositivo indossabile di Google però «non è uno strumento ottimale» per la gestione delle procedure operative e delle attività in un ambiente spaziale simulato, hanno dichiarato gli astronauti.
Nello specifico, in una recente serie di esperimenti, gli astronauti della NASA hanno trascorso diversi giorni all’interno di un laboratorio sottomarino – il NASA Aquarius, situato nelle coste della Florida – che simula analoghe condizioni che è possibile trovare nello spazio. Non è ancora chiaro se in futuro i Google Glass saranno utilizzabili in un ambiente del genere, ma per adesso non lo sono.
Infatti, l’uso degli smartglasses potrebbe aiutare gli astronauti nelle procedure, dando loro istruzioni attraverso il comodo display senza la necessità di utilizzare un dispositivo tradizionale. In una sperimentazione del programma NEEMO, i tester hanno dichiarato che «Google Glass è una tecnologia promettente, ma ha bisogno di migliorare la durata della batteria, la visualizzazione del display e le questioni sullo scrolling in modo tale da poter essere un utile strumento operativo». Per questo motivo, nella sua configurazione attuale il prodotto di Mountain View è stato utile per la raccolta dei dati, ma per le comuni attività operative «non è uno strumento ottimale». L’iPad di Apple, invece, offre a quanto pare funzionalità facilmente adattabili a sostenere i compiti operativi nello spazio.
Si ricorda che i Google Glass sono attualmente in fase di sviluppo, tanto che ne è disponibile sul mercato statunitense e britannico una versione Explorer, dedicata ai developer e acquistabile al prezzo di 1500 dollari o 1000 sterline. Non è ancora noto quando la versione consumer – più completa e stabile – arriverà effettivamente nei negozi.