Google ha in serbo una sorpresa: in seno al progetto Google X, infatti, il gruppo di Mountain View sta testando ormai da tre anni un sistema di droni in grado di recapitare piccoli oggetti in modo autonomo, previa programmazione, volando a bassa quota. Il cosiddetto “Project Wing” viene ora a galla con i primi dettagli.
Quando l’idea dei droni “Amazon Prime Air” per la consegna delle merci acquistate venne a galla, da più parti fu catalogata come semplice boutade, come scherzo del 1 aprile lanciato fuori tempo massimo, come spudorata chimera utile semplicemente ai progetti di marketing aziendale. Sebbene quella storia fosse stata catalogata come bufala, la sensazione è che dietro ci fosse qualcosa di più: Google non solo stava sperimentando da tempo il medesimo sistema, ma sarebbe ormai pronto a farne uso in ambiti specifici.
Un video diramato dalla stessa Google racconta l’idea:
Il progetto è stato testato in Australia, ove gli ostacoli sulle distanze sono pochi e dove la prima versione del Project Wing può così dimostrare la propria bontà. Il test ha sperimentato una trentina di viaggi, alcuni ad una distanza di 1Km, dimostrando la bontà dell’idea e l’efficacia di un simile sistema di consegne in talune condizioni.
Il drone pesa circa 8 Kg ed è in grado di trasportare oggetti fino a 10 Kg. Una fune avvolgibile consente al drone di scaricare a terra la merce, evitando così tanto l’atterraggio quanto urti eccessivamente pericolosi per l’oggetto da consegnare. GPS, segnale radio, fotocamere, accelerometro e giroscopio sono le dotazioni di bordo previste da Mountain View per strutturare l’intelligenza del sistema.
Project Wing: gli scopi
Il Progect Wing nasce da un’idea semplice: consentire il trasporto di defibrillatori su chiamata in caso di urgenza. Così facendo si potrebbero consegnare a domicilio unità di emergenza in tempi estremamente rapidi, evitando possibili ostacoli ambientali o circostanze non controllabili (strade interrotte, traffico, eccetera).
La prima evoluzione del progetto, quella che dovrebbe guidare le linee guida nella fase attuale di sviluppo, è relativa all’utilizzo dei droni per la consegna di materiale in caso di disastri ambientali. Dai medicinali al cibo, passando per altri generi di prima necessità, creando ponti di trasporto in grado di aggirare tsunami, frane, terremoti e qualsivoglia altra catastrofe.
Inevitabilmente, in futuro il progetto potrebbe avere però anche declinazioni più commerciali, permettendo ad esempio la consegna rapida di oggetti acquistati tramite e-commerce. Questa era la chimera delineata da Amazon e questo potrebbe essere il sogno che occupa anche le menti del laboratorio Google X: così come Amazon prevedeva nel dicembre scorso 5 anni ulteriori di ricerca prima di portare sul mercato la propria soluzione, allo stesso modo Google potrebbe inseguire medesimo obiettivo, in una corsa concorrenziale che brucia le tappe nella corsa verso un futuro di sapore estremamente fantascientifico.