La Federal Trade Commission ha annunciato che Google ha accettato di sottoscrivere un accordo con il quale va a chiudersi la vicenda riguardante i pagamenti non autorizzati mediante la formula degli acquisti in-app su Android. Secondo quanto concordato, il gruppo di Mountain View verserà l’ammontare corrisposto dagli utenti, per una cifra pari o superiore ai 19 milioni di dollari, a titolo di rimborso.
Le microtransazioni effettuate all’interno delle app sono ormai una pratica quotidiana, soprattutto quando si parla di titoli videoludici disponibili per smartphone e tablet, distribuiti gratuitamente e strutturati in modo da spingere il giocatore a mettere poi mano al portafogli, per sbloccare potenziamenti o contenuti extra. Le autorità hanno finora dimostrato una particolare attenzione nei confronti di questo tipo di business. Negli Stati Uniti è già successo più volte di assistere a proteste da parte di genitori furiosi per aver speso ingenti quantità di denaro, dopo aver lasciato il proprio dispositivo incustodito nelle mani dei figli.
Google non è la prima realtà del panorama online a dover affrontare questioni simili: in passato è accaduto anche ad Apple e Amazon. Sia il gruppo di Mountain View che quello di Cupertino hanno già cercato più volte di porvi rimedio, ad esempio introducendo un lasso di tempo oltre il quale viene chiesto di inserire nuovamente la password per effettuare altri acquisti. Sta di fatto che in molti hanno già sborsato somme non indifferenti e l’accordo annunciato oggi dalla FTC fa riferimento proprio a questi casi.
La cifra, pur non essendo trascurabile, è comunque inferiore rispetto ai 32,5 milioni che l’agenzia governativa ha imposto ad Apple nel mese di gennaio, per ragioni del tutto simili. Ora la palla passa nelle mani di bigG, che ha dodici mesi per rispettare i termini dell’accordo odierno. Di seguito la dichiarazione rilasciata da Edith Ramirez, presidentessa della Federal Trade Commission.
Per milioni di famiglie americane gli smartphone e i tablet sono diventati parte integrante della vita quotidiana. Man mano che sempre più persone abbracciano le tecnologia mobile, diventa di importanza vitale ricordare alle aziende che le protezioni messe in campo per tutelare i consumatori non devono venir meno e che questi non devono vedersi attribuire spese relative ad acquisti mai autorizzati.