Sebbene l’iPhone 6 possa essere distribuito anche in una versione con display più ampio rispetto alle dimensioni tradizionali, Apple non intende transigere sull’esperienza finale dell’utente. Nonostante lo schermo ampliato (fino a 5,5 pollici) e l’interfaccia ingrandita, insomma, il gruppo non vuol trasformare realmente l’iPhone in un phablet, ma renderlo comunque di facile utilizzo anche con una mano sola.
Secondo quanto svelato dal New York Times sulla base di alcuni indizi provenienti da insider di Cupertino, Apple avrebbe in serbo una apposita modalità di utilizzo dello smartphone pensata per chi impugna l’iPhone con una sola mano.
L’idea è insomma quella di garantire sull’iPhone 6 una esperienza ottimale in mobilità sempre e comunque, a prescindere dalle dimensioni del display: l’interfaccia potrebbe insomma auto-adattarsi al tipo di impugnatura, consentendo un uso di tastiera e applicazioni in tutta comodità senza dover giocoforza impegnare entrambi i palmi ed entrambi i pollici.
Da sempre Apple si è opposta agli smartphone di grandi dimensioni, considerando i phablet un ibrido mal congegnato a metà tra telefono e tablet. Il mercato ha però dato torto a Cupertino, premiando le soluzioni extra-large rispetto ai display di minor ingombro. L’idea stessa di mobilità sembra insomma essere mutata nel tempo, accantonando in parte la comodità del piccolo in favore dell’esperienza migliore sperimentata sul grande. Nell’accettare con intelligenza questo necessario passo indietro, Apple non vuole tuttavia smentire la propria focalizzazione sull’utente, cercando così una soluzione di ripiego per accettare la sfida dei phablet, pur applicandovi i propri principi di progettazione e le proprie convinzioni in termini di interfaccia.
Sulla nuova modalità “one handed” non si sa ancora nulla nel dettaglio, ma il conto alla rovescia comparso sul sito Apple non fa che aggiungere pathos a un appuntamento che promette grandi cose. L’utenza si attende due smartphone, una nuova modalità di pagamento tramite NFC ed eventualmente una “one last thing” incentrata sull’iWatch: il 9 settembre sarà il giorno in cui i rumor cesseranno di esistere per lasciar spazio alla camminata di Tim Cook sul palcoscenico in preparazione al Flint Center for the Performing Arts.
Le aspettative in tal senso si ampliano a mano a mano che l’evento si avvicina: la grande capacità di Apple negli anni è stata quella di affinare ciò che altri avevano frettolosamente lanciato sul mercato per anticipare la concorrenza e cavalcare l’innovazione. Il ritardo di Cupertino sulla tecnologia NFC ne è un esempio: anni di attesa senza annunci, per poi presentarsi con possibili accordi già nel cassetto con le carte di credito. La progettazione di una nuova interfaccia per i display di maggiori dimensioni potrebbe invece essere un colpo al cuore del mondo phablet: un nuovo compromesso nella direzione della mobilità, incarnato in una tipologia di interfaccia pensata per la comodità di chi non può impegnare entrambe le mani sul device, potrebbe sbancare un mercato che ancora sta cercando le giuste soluzioni per i nuovi form factor nati negli ultimi mesi.