Il progetto Calico messo in campo lo scorso anno da Google ha un obiettivo piuttosto ambizioso: sperimentare cure e trattamenti per malattie neurogenerative come il morbo di Parkinson o l’Alzheimer. I frutti dell’investimento, appoggiato anche dalla multinazionale AbbVie, si vedranno solo sul lungo periodo. L’impegno del gruppo di Mountain View in ambito medico è però concreto e tangibile fin da ora, come dimostra l’acquisizione annunciata oggi di Lift Labs.
Diamo il benvenuto al team Lift Labs in Google X. Il loro dispositivo per la cancellazione del tremore può migliorare la qualità della vita di milioni di persone. Stiamo valutando come questa tecnologia possa essere impiegata in altri modi, per migliorare la comprensione e la gestione di patologie neurodegenerative come il morbo di Parkinson e altre malattie relative al movimento.
Per chi non ne fosse a conoscenza, è l’azienda che ha creato Liftware, un cucchiaio dal cuore hi-tech che permette a chi soffre di Parkinson di alimentarsi in modo del tutto autonomo. Il funzionamento si basa su una tecnologia derivata da quella che nelle fotocamere elimina le vibrazioni provocate dai tremori della mano: in altre parole, un sistema di stabilizzazione che annulla l’effetto delle vibrazioni, consentendo alla persona di portare il cibo alla bocca senza rovesciarlo.
L’interesse di bigG nei confronti di queste patologie è giustificato anche da un interesse personale del co-fondatore Sergey Brin, che negli anni scorsi ha dichiarato di aver impresso nel proprio DNA la possibilità di contrarre la malattia. La causa è da ricercare nella mutazione G2019S del gene LRRK2, che già ha colpito la madre. È dunque pienamente comprensibile la motivazione che sta spingendo il motore di ricerca ad investire per migliorare la qualità della vita di chi è affetto da problemi di questo tipo.