Tim Cook l’aveva promesso pochi giorni fa: dopo lo scandalo del furto di foto su iCloud, Apple avrebbe fatto di tutto per aumentare la consapevolezza degli utenti in fatto di password e domande di sicurezza. Così ieri il gruppo californiano ha lanciato una sezione apposita del sito ufficiale per parlare di privacy e impostazioni di sicurezza per tutti i servizi targati mela morsicata.
L’annuncio di questo nuovo portale è accompagnato da una lettera proprio di Tim Cook, dove il CEO spiega come l’azienda rispetti fortemente la privacy dei suoi utenti, grazie a sistemi di protezione criptati ed elevatissimi standard tecnologici per server e servizi online. Per questo il gruppo californiano avrebbe deciso di aumentare la trasparenza proprio con i clienti, spiegando in modo semplice come i dati personali vengono eventualmente raccolti, gestiti e protetti.
«Pubblichiamo questo sito per spiegarti come gestiamo le tue informazioni personali, cosa facciamo e cosa non facciamo con quello che abbiamo raccolto e perché. Ci assicureremo di fornire aggiornamenti sulla privacy di Apple almeno una volta l’anno o in caso vi fossero significativi cambiamenti alle nostre policy. […] Il nostro modello di business è davvero lineare: vendiamo grandi prodotti. Non costruiamo un profilo sulla base dei contenuti della tua mail o delle tue abitudini di navigazione, da vendere ai pubblicitari. Non monetizziamo le tue informazioni salvate su iPhone o iCloud. E non leggiamo le tue mail o i tuoi messaggi per trarre informazioni di mercato. I nostri software e i nostri servizi sono progettati per rendere migliore il tuo device.»
Sebbene il riferimento non sia diretto, in questo messaggio appare esplicita una stoccata al rivale Google, in particolare alle polemiche che hanno coinvolto GMail sulla scansione dei messaggi a scopo pubblicitario.
Il portale della privacy di Apple è suddiviso in differenti sezioni, a seconda del servizio offerto: iMessage e FaceTime, iCloud, Safari, Mappe, Siri, Mail, App Store, Apple Pay, Salute, Spotlight, connessioni WiFi, sistemi operativi. Ognuna di queste sezioni fornisce in dettaglio la raccolta e la gestione dei dati effettuata dall’azienda, così come utili consigli per migliorare le proprie password, le domande di sicurezza o fruire del nuovo sistema di verifica a due step dell’account.
Il progetto effettivamente risponde al proposito iniziale del CEO, quello di aiutare i consumatori a sviluppare maggiore consapevolezza verso i rischi della Rete. Non a caso, lo scandalo delle foto hot delle celebrity da iCloud è nato non per colpa di Apple, ma per la scelta di password e domande di sicurezza troppo deboli, facilmente ipotizzabili dai malintenzionati online.