Il presidente Eric Schmidt e l’ex product manager Jonathan Rosenberg sono attualmente impegnati in una sorta di tour promozionale per un nuovo libro scritto a quattro mani, intitolato “How Google Works”. Un volume che racconta la nascita e la crescita del gruppo di Mountain View, come l’azienda sia stata capace di trasformarsi da motore di ricerca ad una delle realtà più importanti dell’intero settore hi-tech. Nel corso delle interviste rilasciate alla stampa i due hanno però toccato anche altri argomenti.
Ieri, ad esempio, si è parlato di una secca replica alle dichiarazioni di Tim Cook e Julian Assange, affidata alle telecamere di ABC News, in cui Schmidt difende l’operato di bigG in tema di tutela della privacy. In sintesi, il chairman respinge ai mittenti le accuse di generare profitti sfruttando i dati personali degli utenti e di aver trasformato Google in una sorta di “NSA privata” (queste le parole usate dal co-fondatore di WikiLeaks). Oggi è la volta di iPhone 6, il nuovo prodotto top di gamma del catalogo Apple. Stuzzicato sul tema da Erik Schatzker e Stephanie Ruhle di Bloomberg, l’ex CEO non usa mezzi termini per esternare ciò che pensa del più recente melafonino.
Penso che Samsung avesse prodotti simili già un anno fa. Ecco cosa penso.
Il riferimento è ovviamente alle specifiche tecniche offerte da iPhone 6, oltre che alla scelta di lanciare un dispositivo come iPhone 6 Plus dalle dimensioni generose, in un segmento di mercato (quello dei phablet) in cui Samsung detiene la leadership ormai da anni grazie ai prodotti della linea Galaxy Note.
Nel corso dell’intervista Schmidt ha spiegato anche come l’innovazione sia il pilastro che regge l’intera attività del gruppo di Mountain View, la fonte d’ispirazione per i team al lavoro sui servizi della società e ciò che fino ad oggi ne ha decretato il successo.
L’obiettivo principale di Google non è quello di creare entrate e profitti. Siamo concentrati sull’innovazione e il suo impatto. I nostri dipendenti seguono questa filosofia. Quando abbiamo iniziato, il nostro obiettivo principale era quello di sistematizzare l’innovazione, così da poter innovare ancora e ancora. Come tutti possono vedere non è avvenuto solo per le ricerche online. È accaduto anche per altre piattaforme legate a Internet, così come per le applicazioni, YouTube e molto altro su cui Google si è messa al lavoro.