Dopo dieci anni, sei mesi e sei giorni di permanenza online, Orkut chiude ufficialmente i battenti. È stato il primo social network lanciato da Google, con solo qualche giorno di anticipo rispetto a quello che sarebbe poi diventato il numero uno dell’universo Web 2.0: Facebook. Una piattaforma nata da un progetto portato avanti inizialmente da alcuni dipendenti nel tempo libero e che ha riscontrato un buon successo soprattutto nell’America Latina, in particolare in Brasile.
Una conclusione annunciata nei mesi scorsi, per lasciare agli utenti il tempo necessario ad effettuare l’esportazione dei propri dati mediante lo strumento Takeout.
Dieci anni fa, Orkut ha rappresentato la prima incursione di Google nel mondo dei social network. È stato realizzato come progetto “20% time”, introducendo concetti prima inesistenti come le conversazioni tra i membri delle comunità. Orkut ha contribuito a plasmare la vita online delle persone.
Una decisione quasi inevitabile, che rientra perfettamente nell’ottica da sempre attuata da bigG (a volte nonostante feroci critiche, come le caso di Reader): i rami secchi vanno tagliati, per garantire agli altri progetti la possibilità di continuare a crescere sfruttando al meglio le risorse a disposizione. Oggi sulla pagina ufficiale di supporto compare il messaggio seguente, a testimoniare come il progetto di Google sia giunto definitivamente al capolinea.
Orkut è stato ufficialmente chiuso il 30 settembre 2014, ma è comunque possibile consultare le conversazioni pubbliche nel Community Archive.
Accedendo alla homepage si viene indirizzati al Community Archive, che raccoglie alcuni dei temi trattati sulla piattaforma e permette di navigare tra le conversazioni generate dagli utenti. Un database che resterà online come unica testimonianza di ciò che è stato Orkut per oltre un decennio. Il presente e il futuro social di bigG hanno un altro nome, su cui l’azienda ha puntato forte nel recente passato: Google+.