Già eletto “miglior gadget tecnologico del 2013” dalla redazione del TIME, Chromecast è stata una delle sorprese svelate dal gruppo di Mountain View lo scorso anno. Un dispositivo piccolo ed economico (35 euro in Italia), nato dall’esperienza acquisita con il progetto Google TV e capace di suscitare fin da subito un grande interesse nell’utenza. Lo dimostrano le ottime vendite, così come i numeri ufficiali diffusi dal motore di ricerca.
A fine luglio l’azienda ha parlato di 400 milioni di contenuti trasmessi su Chromecast nel primo anno. In soli tre mesi il numero è cresciuto in modo considerevole, raggiungendo oggi quota 650 milioni di cast. Lo ha dichiarato Mario Queiroz, vicepresidente del reparto Product Management di bigG, nel corso di un’intervista rilasciata in occasione della conferenza Structure Connect organizzata da Gigaom. Nell’intervento si è discusso anche della funzionalità Backdrop per la personalizzazione dello sfondo introdotta all’inizio del mese e di come prossimamente sarà rilasciata un’API per consentire agli sviluppatori di visualizzare più informazioni sulle schermate di standby.
Il giornalista ne ha approfittato anche per chiedere delucidazioni la questione relativa ad un possibile nuovo modello del dispositivo (sulla base di indiscrezioni recenti) e di come Google ha intenzione di affiancare Chromecast ai prodotti basati sul sistema operativo Android TV. Ecco la risposta fornita da Queiroz, che fa riferimento ad un’ecosistema in cui tutte queste tipologie di device potranno convivere senza alcun problema, nel nome dell’interoperabilità e al servizio dell’intrattenimento domestico.
Ci sarà una seconda versione di Chromecast in futuro. Stiamo costruendo un ecosistema formato da diversi dispositivi e da applicazioni che possano inviare contenuti a questi device. Chromecast è uno di questi, esattamente come i prodotti basati su Android TV. La cosa migliore è rappresentata dal fatto che tutte le applicazioni oggi compatibili con Chromecast potranno interagire allo stesso modo con Android TV.