Google ha annunciato il lancio del programma Android One nel mese di giugno, in occasione dell’evento I/O 2014, mentre il debutto dei primi smartphone è avvenuto a metà settembre. Un’iniziativa messa in campo con l’obiettivo di aumentare la diffusione dell’ecosistema mobile nei territori emergenti come l’India, attraverso la commercializzazione di dispositivi dall’elevato rapporto qualità-prezzo.
Oggi si parla dei primi risultati fatti registrare in termini di vendite, che a dispetto delle previsioni sono al di sotto delle aspettative (alla vigilia MediaTek ha ipotizzato due milioni di unità distribuite entro la fine del 2014). Dei tre modelli lanciati, ovvero Karbonn Sparkle V, Micromax Canvas A1 e Spice Dream Uno, nemmeno uno ha saputo conquistare il pubblico indiano.
I numeri parlano chiaro: nelle ultime due settimane di settembre i device acquistati in tutto il paese sono stati 230.000, una cifra scesa a 200.000 se si tiene conto dell’intero mese di ottobre (fonte The Economic Times e Cybex Exim Solutions). Per meglio comprendere la situazione è sufficiente pensare che nell’intera durata di ottobre in India sono stati venduti circa otto milioni di telefoni, dei quali la linea Android One occupa solo il 2,5% della quota.
Le cause di una partenza tanto rallentata possono essere diverse: difficoltà di importazione degli smartphone dalla Cina, previsioni troppo entusiastiche prima del lancio o memoria interna non sufficiente per soddisfare le esigenze degli utenti (solo 4 GB, espandibili tramite slot microSD). A questo si deve aggiungere la concorrenza di dispositivi a basso costo commercializzati da produttori come Xiaomi o Motorola. Insomma, i primi risultati raccolti dal programma Android One non sono quelli sperati, nonostante Google continui a dichiararsi ottimista sul futuro dell’iniziativa.