Esistono diverse tecnologie che permettono di misurare il tasso alcolemico nel sangue (ci sono anche etilometri che si collegano allo smartphone), ma i ricercatori tedeschi della Ludwig Maximilian University e dell’Institute of Legal Medicine di Monaco hanno realizzato un nuovo sistema che potrebbe prevenire molti incidenti mortali. Per raggiungere questo obiettivo verrà utilizzato un sistema di riconoscimento vocale. È noto infatti che una persona ubriaca non riesce a parlare in modo chiaro. Se il guidatore farfuglia frasi senza senso, il veicolo impedirà l’accensione del motore.
Gli scienziati tedeschi hanno registrato le conversazioni di 162 persone (ubriache e sobrie), sedute all’interno di un’automobile ferma. I file audio sono stati quindi raccolti in un database, denominato Alcohol Language Corpus. Quando le persone si ubriacano iniziano balbettare, a ripetere le stesse parole e la loro voce aumenta di volume. Un computer potrebbe essere addestrato per riconoscere un’intossicazione, ma l’implementazione della tecnologia richiede la collaborazione delle case automobilistiche.
Il primo passo è valutare il tipo di sensori da installare all’interno dell’abitacolo. Per rilevare correttamente la voce del guidatore e confrontarla con i campioni del database si potrebbero usare sensori audio, in abbinamento a sensori che identificano gli odori e i comportamenti del guidatore. Nel 2007, Nissan ha mostrato una concept car che misura il tasso alcolemico quando viene toccato il pomello del cambio.
Per vedere sulle strade i primi veicoli che riconoscono una persona ubriaca dalla voce bisognerà attendere molti anni. Innanzitutto perché le tecnologie di riconoscimento vocale non sono ancora perfette. L’algoritmo dei ricercatori tedeschi ha un’accuratezza del 73%. In secondo luogo, ci sono aspetti legati alla privacy. Forse nessuno acquisterebbe un’auto che spia il suo conducente.