La rivoluzione del Canone della RAI non arriverà nel 2015 come tanto annunciato da molte componenti politiche. Se ne riparlerà, forse, solo nel 2016. Salvo dunque ultimissimi colpi di coda legislativi, per i contribuenti italiani le modalità ed i costi del Canone della RAI per il 2015 rimarranno quelli già conosciuti e cioè 113,50 euro da pagarsi attraverso vari canali tra cui il “sempre verde” bollettino postale.
Il Governo dunque non è riuscito nel tentativo di rivoluzionare la TV Stato e soprattutto la tanto contestata ed evasa tassa sul possesso degli apparecchi televisivi. Che la strada fosse tutta in salita lo si era visto già da subito. Il Canone inserito nella bolletta energetica aveva non solo fatto storcere il naso ai contribuenti ma soprattutto alle aziende energetiche ed all’Autority che paventavano difficoltà tecniche ed aumenti di costi per la gestione del balzello. Anche le associazioni dei consumatori si erano dette dubbiose. Per il Codacons, per esempio, dare l’onere ai cittadini di dover dimostrare di non possedere una televisione avrebbe avuto come unico risultato quello di complicare la loro vita.
Nonostante le assicurazioni del Governo alle varie categorie coinvolte, di questa “rivoluzione” non se ne è fatto più nulla. Troppo rischioso, probabilmente, inserire un’emendamento contestato come questo su un provvedimento delicatissimo come la legge di stabilità. Una pausa di riflessione che dovrebbe essere anche letta con il tentativo di trovare una quadratura del cerchio per studiare l’iter tecnico/legislativo che possa condurre all’inserimento del Canone della RAI nella bolletta elettrica senza problemi.
Rimane comunque tutta la volontà di riformare il Canone della RAI soprattutto per risolvere il problema di evasione di massa di questa tassa che, secondo alcuni dati, raggiungerebbe addirittura i 450 milioni di euro stimati all’anno.