Il processo d’approvazione di un’applicazione su App Store non è immediato: il software deve essere vagliato dal team di Cupertino, per verificare sia compatibile con i rigidi standard di Apple, quindi viene reso disponibile al pubblico. Un processo che, fatta eccezione per alcuni casi straordinari, richiede solitamente una decina di giorni. Per commemorare le vittime dell’attacco al Charlie Hebdo, la redazione della rivista francese decimata la scorsa settimana da alcuni terroristi, è però intervenuto Tim Cook in persona.
Alcuni sviluppatori hanno pensato di elaborare un’app, chiamata “I Charlie!“, per agevolare l’incontro delle persone nelle ore successive alla tragedia francese. Il software permette di mostrare su mappa il proprio supporto alle vittime, il tutto senza pubblicità e ovviamente senza alcun fine di lucro. L’obiettivo dichiarato è quello di realizzare una manifestazione virtuale, che sia di supporto a quelle reali di Parigi, nonché a tante altre sparse per il globo.
I developer, tuttavia, si sono scontrati con un problema di non poco conto: i tempi d’attesa di App Store. Così hanno pensato di scrivere una mail a Tim Cook, per verificare sussistessero le basi per un’approvazione più repentina. Un’ora dopo l’inoltro del messaggio di posta, il team di App Store ha pubblicato il software, su diretta intercessione del CEO di Apple.
L’iniziativa segue quel “Je Suis Charlie” ormai diventato virale, una campagna nata sui social network per dimostrare il proprio supporto alla rivista francese, contro ogni forma di censura, violenta o indiretta che sia. Alla campagna hanno partecipato anche personaggi di spicco, basti pensare come ai Golden Globe di ieri sera molti attori indossassero lo stemma, così come altrettante aziende internazionali. Google, ad esempio, pare abbia donato 300.000 euro per aiutare la redazione a raggiunge il milione di copie per la prossima edizione. Apple, invece, ha deciso di mostrare l’omonimo banner sulle pagine della versione francese del suo sito ufficiale.