Oltre la metà degli ascolti effettuati su Spotify avviene mediante smartphone e tablet, per la precisione il 52%. Ad annunciarlo è la stessa piattaforma di streaming, durante un party organizzato per i propri inserzionisti durante l’evento CES 2015 di Las Vegas, sottolineando come la fruizione dei brani avvenga sempre più spesso in mobilità. L’iniziativa messa in campo a fine 2013 per rendere gratuito l’accesso al servizio anche sui dispositivi touchscreen sembra dunque aver portato ai risultati sperati.
Esattamente, il 42% delle riproduzione è attualmente effettuato su smartphone e il 10% su tablet, mentre il 45% tramite i client per computer desktop e il restante 3% mediante il player Web da aprire all’interno del browser. Ad oggi il numero mensile di utenti attivi su Spotify è di circa 50 milioni, dei quali 12 milioni scelgono una formula premium a pagamento. Un dato ancora più importante è però quello riguardante il tempo di connessione al servizio, che secondo Ev Williams (fondatore di Medium) è mediamente pari a 150 minuti al giorno. Cifre che confermano nuovamente come lo streaming stia ormai letteralmente rimpiazzando il download dei brani digitali: nel 2014, prendendo in considerazione il mercato USA, la prima formula è cresciuta del 54%, mentre la seconda ha fatto registrare una diminuzione pari al 12%.
Altre statistiche ufficiali parlano di un 55% degli utenti che si collegano al servizio sfruttando il proprio account Facebook. Un dettaglio non di poco conto, in quanto la piattaforma analizza l’elenco degli amici per generare connessioni tra chi ha gusti musicali simili. Il vero punto di forza del progetto è però quello legato alle playlist, che permettono di creare elenchi di canzoni pescando da un catalogo composto da milioni di brani. Queste, sincronizzate con il profilo personale, possono essere riprodotte in un secondo momento su qualsiasi dispositivo, indipendente dalla postazione utilizzata per l’accesso alla piattaforma e anche in modalità offline.