Non si può dire che le ultime previsioni di Ming-Chi Kuo non abbiano scosso il mercato dei semiconduttori, lasciando partner e utenti a bocca aperta. Secondo l’analista, infatti, Apple sarebbe pronta a lasciare Intel dal 2016, per lanciare sul mercato desktop e tablet targati ARM. Tra conferme e smentite, nonché un nugolo ben nutrito di polemiche, a cercare di mettere freno alle speculazioni ci pensa nientemeno che il CEO di Intel. In un’intervista per CNBC, Brian Krzanich ha ribadito di aver forte fiducia in Cupertino.
Della possibilità che Apple passi dalla consueta architettura Intel a processori proprietari su base ARM, così come avviene nell’universo iOS, se ne parla ormai da un paio di anni. Il traguardo è sempre stato visto come plausibile ma molto lontano, anche data la minor potenza che questi processori sarebbero in grado di garantire. Secondo Kuo, tuttavia, i tempi sarebbero ormai maturi per un salto: alcuni processori della serie “A” di Cupertino potrebbero ormai paragonabili agli Atom o, forse, anche ai Core i3 del 2008. È quindi in arrivo una nuova rivoluzione, dopo quella del 2005, in quel della California?
Non è così certo il CEO di Intel, il quale sottolinea come il rapporto fra le due aziende sia sempre stato particolarmente coeso. Effettivamente, negli ultimi anni i nuovi processori Intel sono stati quasi sempre inaugurati su un Mac e, non ultimo, dalla collaborazione fra i due colossi si è potuto perfezionare l’universo delle comunicazioni fulminee di ThunderBolt.
Apple sceglierà sempre il fornitore capace di offrire la maggiore capacità su cui lavorare, affinché possa innovare. È una società basata sull’innovazione. Il nostro lavoro è quello di continuare a fornire componenti che abbiano tali capacità, che siano migliori dei nostri competitor. […] Mi sveglio ogni mattina assicurandomi di offrire – sia Apple, Dell, Lenovo o qualsiasi altro dei nostri clienti – le componenti più competitive sul mercato.
Già nel 2011 i rappresentati dell’azienda si erano espressi sul possibile passaggio ad ARM, senza però risultarne particolarmente preoccupati. Greg Welch, a capo della divisione Ultrabook di Intel, aveva spiegato come simili rumor non facciano altro che spingere il gruppo a migliorarsi ulteriormente, a trovare delle soluzioni che nessun altro competitor può immaginare, così da assicurarsi la fiducia dei partner. Non resta quindi che attendere le future mosse della mela morsicata: rinnoverà il matrimonio con Intel o tenterà la strada dei chip autoprodotti?