AGCOM intende rivoluzionare la bolletta telefonica affinché sia più utile, leale e moderna. Il Garante per le Comunicazioni pubblicherà oggi, all’interno del suo sito ufficiale, un documento della lunghezza di ben 43 pagine che sarà sottoposto ad una consultazione pubblica di 60 giorni al cui interno trovano posto tutta una serie di proposte per rendere più trasparente il mercato della telefonia e della connettività. Rischio, è che le nuove regole che AGCOM intende inserire possano essere riviste ed annacquate in queste giornate di pubblico confronto dalle osservazioni degli operatori.
Il sunto e le più importanti novità di questo documento dell’AGCOM sono state anticipate da La Repubblica che ha pubblicato un’intervista ad Antonio Nicita, uno dei componenti del Garante per le Comunicazioni. La nuova bolletta 2.0, per i servizi di telefonia come di connettività internet, sarà di norma digitale e inviata via e-mail a meno che il consumatore non chieda altrimenti. All’interno della bolletta, l’operatore inserirà anche l’indirizzo di posta elettronica a cui inviare le comunicazioni dirette, comprese le disdette. Non servirà dunque più utilizzare la classica raccomandata con ricevuta di ritorno per disdire un abbonamento.
Tra le più importanti novità che AGCOM vuole introdurre la modifica del “codice di migrazione” per chiedere portabilità da un operatore all’altro. Tale codice cambierà denominazione in “codice di trasferimento” per renderlo di più facile comprensione a tutti e dovrà essere stampato bene in chiaro all’interno della bolletta. Altro obbiettivo di AGCOM è quello di imporre agli operatori di mettere nero su bianco in bolletta le velocità reali minime offerte. E per impedire che gli operatori facciano i “furbetti”, AGCOM si impegna ad effettuare controlli a campione per verificare la veridicità delle loro affermazioni. Agli utenti sarà, inoltre, sempre ricordata la disponibilità di Misurainternet, in grado di accertare la velocità effettiva a cui sta navigando.
La bolletta sarà inoltre molto più chiara e specificherà precisamente quanti soldi gli utenti stanno pagando all’operatore per i servizi base, come telefonia e Internet, e quanti invece per prestazioni aggiuntive o impreviste. Rientrano tra queste i famigerati servizi non richiesti e gli acquisti (magari involontari e inconsapevoli) che i consumatori fanno in rete, anche attraverso le App. Proprio questi acquisti indesiderati saranno meno facili. Gli operatori dovranno anche mettere nero su bianco eventuali limitazioni d’uso come filtri e blocchi sull’uso di alcuni servizi.