Nel fine settimana è andata in scena a Seattle una conferenza di SpaceX, società guidata da Elon Musk (numero uno Tesla) e specializzata nel campo dei trasporti spaziali. Il gruppo, reduce dalla rovinosa esplosione del razzo Falcon 9 al rientro sulla Terra, ha intenzione di guardare al futuro con un nuovo e ambizioso progetto: portare la connessione Internet nello spazio.
Un obiettivo per il quale Elon Musk prevede di spendere fino a 10 miliardi di dollari. Lo scopo è duplice: rivoluzionare il funzionamento della Rete in ambito terrestre, gestendo il trasferimento dei dati tra satelliti in orbita anziché tra server e router al suolo, e gettare le basi per la costruzione di un nuovo sistema di comunicazione con gli altri corpi celesti, Marte compreso. L’azienda costruirà i dispositivi necessari in modo del tutto autonomo. L’importante investimento verrà messo in campo in un’ottica di lungo termine, con la previsione di utilizzare gli introiti futuri per finanziare la costruzione di una città sul pianeta rosso. Questa la dichiarazione rilasciata sulle pagine di Bloomberg Businessweek.
Siamo concentrati sulla creazione di un sistema globale per le comunicazioni, più grande di qualsiasi altra cosa immaginata fino ad oggi.
Il progetto, che ancora non ha un nome ufficiale, vedrà l’impiego di centinaia di satelliti in orbita ad una distanza di circa 1.200 Km dal suolo, di gran lunga inferiore rispetto alle altitudini tradizionali (oltre 35.000 Km). Questo per far sì che il trasferimento dei pacchetti possa avvenire in modo rapido e senza lag. Un approccio di questo tipo non solo renderebbe accessibili i servizi Web al di fuori della Terra, ma consentirebbe anche di combattere la piaga del digital divide che ancora affligge molte zone del pianeta, rappresentando di fatto una valida alternativa al Project Loon di Google e all’app Internet.org di Facebook.
È solo l’ultima delle idee potenzialmente rivoluzionarie annunciate da Elon Musk. La scorsa settimana l’imprenditore ha svelato l’intenzione di costruire un primo tracciato di test per Hyperloop, un sistema di trasporto a binario chiuso in cui sarà possibile raggiungere una velocità di circa 1.000 Km/h, viaggiando da Los Angeles a San Francisco in soli 30 minuti.